Antonio Conte, ha risposto alle domande in conferenza stampa nel Philips Stadion di Eindhoven alla vigilia del match contro il PSV
Contro il Torino ha parlato di scarpette da ballerina, che equipaggiamento serve per fare una buona partita contro il PSV:
“Sì, ne ho parlato del primo tempo che eravamo bellini e poco concreti. Ripeto, la prestazione di Torino mi è piaciuta, poi sicuramente il risultato è stato negativo e può condizionare i giudizi in generale. C’è da affrontare questa partita contro un’ottima squadra, che ha vinto il campionato olandese l’anno scorso, è sempre protagonista. Giocano sicuramente un calcio particolare, bisogna fare grande attenzione, perché comunque non siamo venuti qui per fare la vittima sacrificale ma per giocarci la partita. Ci saranno due fasi, cercheremo di farle nel migliore dei modi“.
Qual è il passaggio di miglioramento che bisogna fare dal punto di vista del gioco? “Rispetto all’anno scorso abbiamo concesso più gol però ne abbiamo fatti di più. Al livello di media si è alzata. Anche nell’ultima partita abbiamo avuto tante situazioni in cui potevamo fare gol, è inevitabile che poi ci vuole quella concretezza, perché rispetto alla stagione scorsa la mole di gioco è migliorata in maniera importante. Forse è anche questo che ti espone un po’ al contropiede e ad altri rischi, che l’anno scorso magari ne prendevi di meno perché eri meno dominante durante la partita. Però la strada nostra era ed è questa, è la strada europea: tutti giocano per cercare di fare un gol in più. Le grandi squadre, chi vuole salire di livello, deve pensare di prendersi qualche rischio in più, devi concedere campo alle spalle. Però è quello che bisogna fare se vogliamo fare lo step successivo“.
Come sta McTominay? È in condizione di giocare? “Bisogna aspettare domani. Sarà il ragazzo a prendere la decisione. Ieri ha svolto lavoro differenziato, oggi ha svolto una parte dell’allenamento. Ha avuto questo problema di questo taglio sulla parte superiore della caviglia. Sicuramente starà a lui prendersi la responsabilità della decisione, tra virgolette. Io ho fatto il calciatore e forzarli non va mai bene. Aspettiamo la sua decisione, sapendo che per noi è un calciatore importante: se ci sarà saremo ben contenti, altrimenti c’è una soluzione pronta già“.
è più pronto per dare il suo contributo? “Penso che Noa stia crescendo soprattutto da un punto di vista tattico, perché qui in Olanda aveva una libertà di azione, lavorava molto a livello offensivo, aveva una libertà assoluta di spaziare. Noi nel momento in cui abbiamo deciso di far giocare i quattro centrocampisti, uno spazio doveva ridursi e sicuramente si è ridotto a sinistra. Abbiamo dovuto cercare una soluzione alternativa per dare ampiezza, dandola con il terzino. È capitato anche che ho fatto giocare Neres a sinistra quando ho messo il 4-3-3, perché ritenevo Neres più pronto. Oggi comunque Neres può giocare a destra e Lang quanto prima inizierà una partita nell’undici iniziale. Lui sta crescendo e lavorando, deve continuare così“.
Che grado di importanza ha questa partita in ottica qualificazione? Il Conte calciatore nelle condizioni di McTominay, domani giocherebbe? “Io proprio perché ho fatto il calciatore… ognuno di noi sa benissimo se c’è la possibilità di giocare o meno. Noi abbiamo grandissima fiducia in Scott, io ripongo massimo rispetto sulla decisione non solo sua. Perché comunque avremmo potuto forzare qualcun altro ma non lo stiamo facendo, perché rischiamo poi di avere delle problematiche. Già è stato un inizio anno abbastanza travagliato da questo punto di vista, perciò non ha senso andare a forzare la mano su certe situazioni che potrebbero andare solo a peggiorare. Quindi Scott è uno che si è messo sempre a disposizione: se potrà giocare lo farà, se deciderà di no è perché sarà impossibilitato. Quindi massima disponibilità e apertura nei confronti dei miei calciatori. Però ribadisco che non sono un allenatore che forza le situazioni, non mi è mai piaciuto neanche quando io ero giocatore. In ottica qualificazione, sono tutte partite importanti e difficili. Abbiamo perso contro il City, abbiamo vinto in casa contro lo Sporting praticamente senza la difesa titolare dell’anno scorso. Sembra che tutto sia dovuto e passi tutto inosservato, ma non è così. Stiamo fronteggiando situazioni importanti da inizio anno, che poi io non voglio mettere il puntino sulla i è un altro aspetto. Cercheremo come sempre di fare nel nostro meglio. Serve fiducia e pazienza, non esaltare e non ammazzare, cosa che spesso accade e non ci aiuta“.
Su come si sta inserendo Beukema: “Sicuramente per Sam il periodo di apprendimento è facilitato, perché ha già giocato nel campionato italiano a differenza di Noa Lang. Lui è più abituato, sta lavorando e cercando di migliorare. Secondo me sta migliorando e deve continuare a fare questo percorso, e noi dobbiamo essere bravi a cercare di aiutarlo“.
La sorprende che Beukema non sia stato convocato in Nazionale olandese? “Parliamo di un bravo giocatore, secondo me ha molto margine per migliorare. Penso che il suo obiettivo possa essere la chiamata in nazionale. È importante per lui che continui a lavorare per migliorare sotto l’aspetto tattico e fisico. Ma di certo lui è un buon giocatore che può avere il target di essere un nazionale olandese“.
Noa Lang è un calciatore speciale qui a Eindhoven, ma è anche una persona speciale: fa musica, è un po’ ribelle… A te piacciono le persone un po’ ribelli? “A lui piace la musica, è anche un grande cantante e a volte anche un bravo ballerino, ma per me è davvero importante che sia un bravo calciatore (ride, ndr). Di certo ora sta pagando un po’ la differenza tra i campionati, perché c’è una pressione diversa in Olanda rispetto in Italia. C’è un po’ di differenza anche tattica. Ma lui sta migliorando, sta lavorando davvero sodo. Secondo me è un bravo giocatore e non è un ‘problema’, sono sicuro che molto presto potrà giocare una partita nell’undici titolare“.
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