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Calcio ed arte non sono poi così distanti

“Buongiorno Signor lo Turzo – Lo Turco! – Ah, già, è vero, scusi tanto…”.

Deve esser cominciato più o meno così l’approccio tra Jonh Myatt, artista britannico, ed un suo cliente abituale, Jonh Drewe, responsabile di aver impersonificato il grande Totò ed aver trasformato in realtà una delle scene più rappresentative dell’infinita collezione dell’attore napoletano.

Quando la moglie lo lasciò, nel 1985, Myatt abbandonò l’insegnamento (attività esercitata fino a quel momento) e si guadagnò da vivere dipingendo opere originali nello stile di artisti famosi. Jonh Drewe, dopo aver rivenduto e spacciato per opere originali alcuni quadri, convinse il pittore britannico a condividere con lui la truffa. La collaborazione tra i due produsse circa 200 falsificazioni di opere di maestri quali Chagall, Matisse, Le Corbusier.

Nel 1995 Myatt fu arrestato e nel 1998 cominciò il processo a suo carico che lo portò a scontare un anno di carcere.

Scontata la pena, Myatt è tornato a dipingere su commissione ritratti e copie, ha tenuto mostre in tutto il mondo, etichettando, però,  stavolta onestamente, i suoi lavori come falsi.

Oggi, Jonh Myatt, ha realizzato una serie di dipinti ispirati a quadri di famosi pittori (tra i quali Leonardo Da Vinci e Van Gogh), sostituendo i volti originali con quelli delle star del calcio mondiale quali Andrea Pirlo, Arjen Robben, Steven Gerrard, Andres Iniesta e Cristiano Ronaldo.

La storia del Calcio Napoli la conosciamo tutti, è una vicenda caravaggesca, una esistenza in chiaroscuro. Chissà, magari un giorno, tra le opere di Myatt, comparirà un impettito ed orgoglioso David con la testa di Hamsik.

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