L’ex difensore di Bari, Mantova e Piacenza spiega poi i contatti col ‘clan degli zingari‘: “Erano molto organizzati, scommettevano su piattaforme particolari, ad esempio asiatiche, in modo da evitare il tracciamento”.
Sconvolgente è poi il racconto della combine di Atalanta-Piacenza, match del campionato di Serie B del 2010, che lui definisce la “madre di tutte le partite (truccate ndr)” in cui era coinvolto anche Cristiano Doni: “In quell’occasione dovevamo perdere con un over, quindi 3-0, 3-1 e via dicendo. Durante il giro di ricognizione del campo Doni mi chiese se era tutto ok ed io così capii subito che era al corrente della combine. ll problema di quella gara era che dovevamo subire un altro gol. Ero terrorizzato dall’idea che sull’ 1-0 per loro, potessimo pareggiare. Così ho dovuto procurare un calcio di rigore che Doni trasformò come gli avevo detto durante il riscaldamento. Raggiungemmo così il risultato che avevamo giocato”.
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