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ESCLUSIVA – Professor Marino’: “Zuniga? La situazione è complessa. Insigne ha subito un infortunio da sciatore”

Dopo la tempesta è tornato il sereno ma due nuvole macchiano ancora l’orizzonte azzurro: l’infortunio a Lorenzo Insigne e la perdurante indisponibilità di Camillo Zuniga.
I tifosi di calcio sono persone duttili e passano facilmente dal 4-2-3-1 alle CARTELLE CLINICHE, ma per fare un po’ di chiarezza abbiamo chiesto un parere al Professore Domenico Marinò, già Direttore del Dipartimento di Ortopedia della Federico II:

Allora Professore ci spieghi un po’ l’anomalia relativa all’incidente occorso a Lorenzo Insigne, il tipo di intervento subito dal calciatore ed i tempi di recupero necessari per rivederlo protagonista in campo.

“L’anomalia sta nel fatto che normalmente la lesione del crociato anteriore avviene a causa di una distorsione del ginocchio, Insigne, invece, per non essere abbattuto dall’avversario salta ed atterra con il ginocchio semi flesso quindi per mantenere l’equilibrio contrae il quadricipite, a quel punto la tibia viene portata in avanti e strappa il crociato. Questa è una lesione che avviene molto più spesso nello sci, quindi la lesione è legata alla modalità con cui è avvenuta la presa a terra. Per quello che riguarda, poi, le voci girate circa un nesso di causalità tra l’infortunio e l’utilizzo del calciatore sono ASSOLUTAMENTE PRIVE DI QUALSIASI FONDAMENTO.
Circa il tipo di intervento posso dirvi che esistono due modalità di ricostruzione del crociato anteriore, una con il prelievo di un terzo del tendine che va dalla rotula alla tibia, l’altra molto più usata nei calciatori, con l’utilizzo del SEMITENDINOSO e GRACILE. Questi sono due tendini che partendo dal bacino scendono verso la tibia e siccome non sono fondamentali per l’utilizzo dell’arto inferiore si possono prelevare in modo comodo ed in ARTROSCOPIA il loro utilizzo permette la ricostruzione del legamento crociato anteriore. In entrambi i casi va precisato che, indipendentemente dalla tecnica operatoria utilizzata, i tendini usati per la ricostruzione del CROCIATO, dopo essere stati impiantati, necessitano di tempi per la loro rivitalizzazione perché da un punto di vista meccanico già dopo 15/20 giorni un calciatore potrebbe tornare a giocare, ma si romperebbero perché sono tendini ‘morti’ fino a che non riprendono una buona vascolarizzazione. I tempi lunghi 4/6 mesi, quindi, dipendono da questo e dal riassorbimento del danno subito dalla cartilagine e dall’osso che sta sotto la cartilagine. Ci possono essere, poi delle complicanze che dilatano questo periodo, come accaduto a STROOTMAN che è rientrato dopo circa 8 mesi.”

Professor MarinòDopo questa rapida, quanto illuminante immersione nella chirurgia ortopedica, affrontiamo con il Professore lo spinoso caso di Camillo ZunigaSembra il titolo di un giallo ed in verità pur sempre di mistero si tratta.
Questo l’antefatto: la storia ha inizio 9 anni fa con un intervento al menisco effettuato in Colombia trascorre molto tempo ed il calciatore non sembra accusare grossi problemi fino a quando,a seguito di un trauma di gioco, nell’ottobre del 2013 viene sottoposto ad un intervento di pulizia articolare ed a una terapia con aggregati piastrinici resta fuori per tutto il campionato, partecipa, in seguito, al Mondiale  ma alla ripresa della stagione agonistica ricominciano i problemi. Può dunque illuminarci anche su questo?

“L’intervento di PULIZIA ARTICOLARE a cui si è sottoposto un anno fa aveva lo scopo di eliminare le irregolarità della cartilagine e per aumentarne gli effetti si sono associate terapie con FATTORI di CRESCITA di ORIGINE PIASTRINICA derivati da sangue dell’individuo da cui, dopo averlo centrifugato, vengono prese le PIASTRINE CHE SONO DOTATE DI POTERI RIGENERATIVI e che, immesse all’interno dell’articolazione, dovrebbero creare i presupposti per una ripresa della crescita in altezza della superficie cartilaginea articolare. Noi usiamo all’Università di Napoli questa tecnica dal 2002 ed i benefici sulla sintomatologia ci sono ma il problema è legato all’attività che il soggetto svolge. Nel caso di uno sportivo può anche verificarsi un grande miglioramento ma è più difficile. Qualora i trattamenti a base di AGGREGATI PIASTRINICI e CELLULE STAMINALI a cui si è sottoposto il calciatore vadano a buon fine i tempi necessari alla ricrescita della cartilagine non sono comunque immediati. Insomma per chiudere con un buon auspicio in modo simpatico cito il mitico Carosone che diceva ‘O’ melone po’ asci’ bianco o rosso’. Speriamo esca rosso”.

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