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Facundo Ferreyra, la promessa mai del tutto esplosa

Ferreyra, 27enne centravanti dello Šachtar, è stato accostato nelle ultime ore al Napoli. Scopriamo le sue qualità.

 

“Vorrei ma non posso”, potrebbe essere riassunta così in una frase la carriera fino a questo momento di Facundo Ferreyra, centravanti argentino dello Šachtar Donetsk. 27 anni compiuti lo scorso 14 marzo, Ferreyra nasce calcisticamente nel glorioso Banfield e dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili gioca sempre più spesso in prima squadra fra il 2008 e il 2012.
Le buone prestazioni condite da qualche gol (15 in 59 gare) gli valgono la prima grande occasione della carriera, ovvero l’approdo al ben più blasonato Vélez Sarsfield. Con la maglia bianco-blu Ferreyra dimostra tutte le sue qualità e segna in sole 22 gare lo stesso numero di gol (15) totalizzato nei precedenti quattro anni in prima squadra al Banfield, mettendosi in mostra agli occhi di più club europei: è lo Šachtar ad accaparrarselo per 12 milioni di euro nell’estate del 2013.

L’ambientamento in Europa e nella fredda Ucraina non è però dei migliori, la prima annata lo vede andare in gol soltanto 6 volte e sempre da comprimario della macchina perfetta di mister Mircea Lucescu. Le problematiche ambientali nel paese poi lo spaventano a tal punto da rifiutarsi di tornare in Ucraina dopo un amichevole in Francia. Arrivato quindi ai ferri corti con la società, ottiene però la grandissima occasione di giocare in Premier League ed accetta il passaggio al Newcastle in prestito con diritto di riscatto. L’esperienza in Inghilterra è letteralmente nefasta a tal punto che il calciatore in un anno non riuscirà mai a mettere piede in campo nemmeno per un minuto, gli inglesi lo rispediscono senza indugio agli ucraini a fine stagione, giugno 2015.

L’esperienza negativa in Gran Bretagna viene confermata in parte anche nel primo anno di ritorno in Ucraina, poche gare e soltanto la miseria di 3 gol in campionato. Nell’estate del 2016 il cambio di allenatore, con l’arrivo di Fonseca al posto di Lucescu, segna la svolta che lo riporta in auge sotto tutti i punti di vista: in campionato 13 gol nel 2017 e 18 quest’anno lo riconsegnano a tutti gli effetti come quel buon centravanti che voleva sfondare nel calcio europeo. L’attuale stagione in corso è anche la migliore della sua carriera a livello realizzativo, con 26 reti totali fra campionato e coppe (segna anche al Napoli e alla Roma in Champions).

L’attaccante argentino, fra l’altro comunitario in quanto ha passaporto italiano, è molto bravo tecnicamente e ciò lo porta (forse troppo) ad amare il dribbling e l’uno contro uno, Fonseca nell’ultimo biennio lo ha portato a dialogare di più con i suoi compagni di squadra, “costringendolo” a giocare molto anche di sponda. Il centravanti ad oggi, nonostante due anni “rigenerativi” è comunque una scommessa ma potrebbe rivelarsi un buon affare, al di là della sua incostanza realizzativa nell’arco della sua carriera: è infatti in scadenza di contratto e si libererà a costo zero a fine stagione.

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