Calciatori del Napoli

J Jesus:”A Napoli ho dato il meglio di me. Napoli-Inter non potrà mai essere decisiva.

 

JUAN JESUS IN ESCLUSIVA A RADIO CRC: «100 presenze? Spero di continuare questa storia. Vi dico il mio pensiero su Beukema e Marianucci! A Torino attenzione a Ngonge e Simeone. Immortale? L’età per me è solo un numero, voglio continuare a dare il massimo. A Napoli vivo benissimo»

Il calciatore del Napoli, Juan Jesus, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC, emittente partner della SSC Napoli.

Di seguito le sue parole:

«100 presenze?

Un significato importante per me, con due scudetti ancora meglio. Spero di continuare questa storia: mi hanno accolto sempre bene qui a Napoli, nonostante le critiche. Onorare 100 presenze con questa squadra è importantissimo per me.

Napoli-Genoa?

Abbiamo fatto sempre il nostro gioco, loro hanno approfittato di un’occasione, ma abbiamo sempre dominato la partita. Non credo ci siano state due facce nella gara: non abbiamo mollato un minuto e il risultato è venuto fuori perché lo meritavamo.

Mi trovo bene in coppia con Sam Beukema:

è un ragazzo pronto, l’anno scorso ha fatto una stagione importante con il Bologna. Sta capendo cosa significa giocare in una piazza come Napoli, anche in Champions League ha fatto bene. È giovane, ha cose da imparare, come io a 34 anni ho cose da imparare da lui. Noi difensori siamo pronti a difendere e a fare bene per la squadra.

Marianucci?

È bravo, viene dall’Empoli ed ha fatto un bel campionato. È un ragazzo molto sicuro, tecnicamente molto forte: sembra più grande dell’età che ha. Mi auguro che faccia una buona carriera, perché è un bravo ragazzo e si impegna tantissimo. In allenamento fa sempre bene e si è fatto trovare pronto in una partita importante come quella contro il Milan: la gente parla di errore, ma solo chi gioca può capire determinate dinamiche. Secondo me è un ragazzo che farà tanta strada.

 

Non mi interessa quanti gol abbiamo subito, dobbiamo fare sempre del nostro meglio, ma mi interessa fare più punti e giocare bene: sia in Champions che in campionato.

Conte mi ha definito “immortale”?

Ho sempre dato il meglio di me in tutte le squadre per cui ho giocato. A Napoli ho raggiunto l’apice della mia carriera, perché ho trovato una società che mi ha dato fiducia e una serenità in generale. L’età per me è un numero, in allenamento sono sempre quello che spinge di più perché devo dare l’esempio. Voglio continuare a giocare, ho 34 anni ma non mi pesa: continuerò a dare sempre di più.

Il Torino ha avuto un inizio complicato in campionato, ma è una buona squadra. Hanno anche due nostre conoscenze, Ngonge e Simeone, che possono farci male. Dobbiamo preparare bene questa partita, non sarà facile.

Sfida con l’Inter?

Non credo che sarà una svolta nel campionato come partita.
È importante per capire dove possiamo arrivare, considerando che l’Inter è una squadra forte: conosco il mister, ci ho giocato insieme. Non dobbiamo dare troppo peso alla sfida in sé: non è una finale, dobbiamo

giocare bene e fare il nostro gioco.

Sembra che conosciamo i nuovi arrivati da una vita: il nostro gruppo è sano, fatto di bravi ragazzi, infatti siamo la squadra che prende meno cartellini (ride ndr). I nuovi si sono sentiti subito a proprio agio, sono tutti ragazzi umili. Si sono inseriti benissimo.

Quando posso giro la città, vivo a Posillipo e conosco tutti in zona. Non vado molto in centro perché ci sono molte persone, ma vivo la città tranquillamente: ogni volta che mi sveglio vedo il Vesuvio e il mare e sto bene. I napoletani sono molto viscerali, ho un bellissimo rapporto con la città».

 

 

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