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La conferenza stampa di Gattuso alla vigilia della partita con l’Estonia

 Stanotte so già che non riuscirò a dormire, ripensando a ciò che abbiamo vissuto questa mattina.

Non sono le emozioni a tenermi sveglio, ma i pensieri.

Resto però profondamente orgoglioso della Federazione, del presidente Gravina, di Gigi Buffon e della straordinaria opportunità che mi è stata concessa”.

Poi, ha continuato: 

“Non so quanti oratori abbiano chiuso e quanti ragazzi ormai non giochino più per strada, come accadeva 20 o 40 anni fa.

I genitori non si sentono sicuri, le occasioni per giocare sono sempre meno e un bambino oggi, in una settimana, passa in campo appena 7-8 ore.

Mancano strutture adeguate come in altri Paesi e servono 5-600 euro all’anno solo per i kit.

I talenti non ci mancano, i giocatori di qualità ci sono: il problema è che si gioca pochissimo, davvero troppo poco”.

Sul modulo: 4-2-3-1 o 4-3-3? I numeri non sono importanti, sappiamo quello che vogliamo fare e sicuramente l’abbiamo preparata molto bene. Noi dobbiamo pensare alla partita di domani, poi a Israele: gara dopo gara”.

“Studiamo l’Estonia da due mesi”: le parole di Gattuso

Sull’avversario: 

Studiamo l’Estonia da due mesi: è una squadra che costruisce dal basso con qualità, anche col portiere, e se non la pressi bene arriva facilmente negli ultimi 30 metri.

Difende a quattro ma può passare a cinque, davanti riparte veloce: è ben organizzata e guidata da un allenatore giovane.

Dovremo fare una grande partita: tutti pensano sarà facile, ma sfide semplici non esistono

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