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Ancelotti: “A Napoli per tre motivi: progetto vincente, rosa forte e tifosi straordinari”

Segui la diretta testuale della presentazione ufficiale di Carlo Ancelotti dal Teatro di Dimaro Folgarida.

 

“Sono tanti i motivi per aver accettato al Napoli: progetto interessante, voglia di tornare in Italia e voglia di vivere una grande esperienza con una squadra competitiva con competizioni importanti. Vogliamo essere competitivi in ogni competizione.
Ronaldo alla Juve? trae un vantaggio tutta la Serie A e non solo la Juventus, sicuramente può essere un incentivo a fare bene ancora di più.

Lo stile di gioco e la filosofia di questa squadra mi hanno colpito, non sono qui per cancellare il lavoro di Sarri però ovviamente ho le mie idee e i miei pensieri e quindi in base a questo lavoremo. La stampa parla molto di top player ma la prima cosa che ho detto al presidente è quella di lasciare più o meno la stessa squadra. Quest’anno ho guardato molto le nuove leve e crediamo di aver portato delle buone cose a questa rosa.

Hamsik ha qualità ed esperienza, portarlo in un ruolo più arretrato può aiutarlo ma abbiamo un giovane come Diawara che in quella posizione ha già dimostrato di poter fare benissimo quel ruolo nonostante l’età.

Interviene Aurelio De Laurentiis: “Il Napoli è sempre stato protagonista, gli olandesi lo hanno classificato come la squadra che ha avuto la maggior crescita nel calcio mondiale. Le crescite non si fanno con i nomi che fanno risonanza, sono pericolose incursioni nel contesto di una nuova stagione. Credo che quello che ha fatto Benitez prima, Sarri dopo e quello che sta stimando lo stesso Carlo è quella di dire che il calcio si gioca in undici ed io finalmente ho undici giocatori che sanno il fatto loro. Quando ho letto di Ronaldo alla Juve ho fatto un tweet, poi mi sono un po’ adombrato per la poca crescita che nel calcio italiano c’è da un punto di vista imprenditoriale per un contesto audio-visivo. Miccichè è un banchiere, non potevo pretendere armi convincenti da lui, mi aspettavo maggiore voglia dai miei colleghi: mi sono battuto come un leone nell’ultima assemblea per chiudere un contratto-tv per un anno con opzioni: abbiamo un gap di 250 milioni che Ronaldo reclamerebbe, potevamo andare da Sky l’anno prossimo e chiedere quella cifra in più a causa della presenza del fuoriclasse”.

La parola torna ad Ancelotti: “La Juve? non è il potere, è una squadra molto forte e bisogna anche inserire nel novero delle nostre avversarie anche altre squadre come l’Inter. Non esiste solo la Juve, noi dobbiamo fare la nostra strada che deve portarci il più a lungo e il più avanti possibile. Non siamo qui per pettinare le bambole, non partiamo per arrivare secondi e il campionato poi vedremo. Avremo una squadra giovane, un presidente giovane. La città di Napoli l’ ho vissuta da avversario ma ho capito quanto possa essere appassionante e stimolante”.

La parola torna a De Laurentiis: “La vicenda Sarri è in via di definizione, nelle prossime ore i miei avvocati hanno stilato una bozza da far vedere ai suoi legali. Vedremo. Chi vivrà, vedrà. Jorginho? nel momento in cui non era considerabile nel gioco di Ancelotti – pur essendo un grande calciatore – ad un certo punto si è deciso di ascoltare le richieste. La trattativa col City l’avevo chiusa quindici giorni fa parlandoci personalmente con il presidente, se però poi il giocatore ama – per ragioni sue personali – vivere di più a Londra che a Manchester lo posso capire. Se poi il Chelsea lo paga ancora di più, meglio ancora e non posso che chiedere scusa al City. Jorginho al Chelsea è a prescindere dall’andata o meno di Sarri lì”.

Torna la parola ad Ancelotti: “Ho scelto di vivere a Napoli perché per me Napoli è una bella città. Ho sempre avuto l’opportunità di allenare in una nuova società anche calciatori che avevo già avuto, quest’anno non è così ma va bene. Credo sia un gruppo molto sano, pieno di giovani e con calciatori con molta esperienza e che ti possono aiutare nella costruzione di un gruppo che sia il più motivato possibile, il più altruista possibile. I primi giorni di scuola prevedono sempre molta attenzione. Non ho nessun problema.

Mertens è un attaccante completo, avevo perplessità nel vederlo da centrale ma poi ha fatto 30 gol. Può fare l’esterno ma non come ala, può giocare anche dietro le punte. Meret invece è un giovane talento, tecnicamente molto forte e può essere aiutato da Karnezis con l’esperienza. Inglese ha fatto benissimo al Chievo, pur non essendo giovanissimo ha buone potenzialità. Fabian Ruiz è giovane, centrocampista completo, credo che non abbia caratteristiche per non giocare davanti alla difesa, ma sul centro-destra principalmente e talvolta anche sul centro-sinistra. Verdi può giocare fra le linee e sulla fascia, attaccando la profondità, questo può aiutare anche Callejon che invece ha caratteristiche opposte che ben si completano con il calciatore. Modulo? cos’è un modulo”.

Torna la parola a De Laurentiis: “Quelli che ci sono non partiranno, a meno che non piacciano a Carlo Ancelotti. Il mister ha 21 giorni per vederli più le amichevoli, non andiamo in Cina anche perché il mister mi disse che a Shangai aveva allenamenti invaso dalle libellule. Avremo tre amichevoli dopo il ritiro fra Dublino, San Gallo e Wolfsburg, all’11 agosto il mister avrà valutato bene il tutto. In quei giorni capiremo come risolvere eventuali esuberi, quindi se ho bene capito dalle conversazioni con Ancelotti e il figlio siamo in un periodo di verifica. I nostri calciatori nel frattempo sono diventati top-player, c’è tempo per mettere a punto una politica redditizia e positiva, i mercati si fanno anche alla luce di quanto gli altri si rinforzino. La Roma è arrivata dove è arrivata perché anche favorita dal sorteggio in Champions”.

Parla nuovamente Ancelotti: “L’obiettivo è sicuramente passare quantomeno il girone di Champions League visto che fra l’altro saremo in seconda fascia. Il sopracciglio inarcato? è un tic, un riflesso incondizionato. La crescita di questa squadra già c’è stata, in Italia è stata al top, si deve parlare quindi di crescita e di miglioramenti. La squadra ha già conoscenze e metterle insieme a quelle del mio staff può essere qualcosa di interessante. I campionati si possono vincere anche a 85 punti, il Napoli è stato competitivo l’anno scorso fino all’ultima giornata del torneo. Ronaldo, Vidal, Benzema, Di Maria, David Luiz, Cavani non hanno parlato con me, ho parlato tantissimo solo con Giuntoli e De Laurentiis. Ho tanta stima di quei ragazzi che ho avuto con me ma ogni società ha le sue caratteristiche e i suoi obiettivi, ripeto sono venuto al Napoli perché dal punto di vista tecnico ho visto una grande squadra. Siamo alla ricerca di un laterale destro e c’è da valutare le condizioni di Ghoulam, sul quale abbiamo abbastanza certezze e contiamo di averlo per l’inizio del campionato, per il resto Albiol, Koulibaly, Chiriches, Maksimovic, Tonelli ed anche Luperto che stiamo valutando in questi giorni”.

Parla nuovamente De Laurentiis: “L’aver convinto Carlo Ancelotti a venire a Napoli è il più grande acquisto, il vero centravanti, il vero difensore, il vero terzino. Se uno dovesse fare imprenditoria calcistica attraverso il desiderio dei tifosi non combinerà mai nulla, ne sono sicuro al cento per cento. Se io ho un bravo allenatore come Allegri che vince ogni anno, come posso integrare la voglia dei tifosi? Agnelli ha tirato dal cilindro il colpo-Ronaldo. Tireranno fuori anche altre collaborazioni magari con la Ferrari, con ulteriori centinaia di milioni in più. In Italia mi sono battuto per avere la VAR, adesso mi sono adoperato anche per non farla trasformare in uno strumento bastardo. I 91 punti del Napoli? servono solo a chi so io, l’uscita dalle coppe l’ho criticata perché al Napoli è costata una perdita di 15 milioni”.

Ancora Ancelotti: “La Var è stata un’ottima innovazione per il calcio, è chiaro che come tutte le cose nuove va migliorata l’applicazione ma in linea di massima mi sembra una posizione positiva per tutto lo sport. Evita molte polemiche e discussioni. Milik? viene da un infortunio ma quando è stato bene ha segnato, credo che con lui, Inglese e Mertens il reparto offensivo è a posto. Il mio mestiere è dare gioia ai tifosi oltre la soddisfazione personale, rendere felice le persone di Napoli è un obiettivo. Napoli ricorre sempre nel mio destino, il primo scudetto vinto al San Paolo con il Milan ma anche la prima gara in Serie A con il Parma. L’ambiente ci può aiutare. Ho preferito il Napoli alla Nazionale? ho parlato con la Nazionale ma il mio desiderio era quello di continuare ad allenare una squadra di club, il lavoro del selezionatore è completamente diverso, mi diverto molto a stare ogni giorno sul campo e a parlare con loro. Fino a che non cambio il chip sarà così. Meret portiere ideale? il punto principale è che para e cha abbia due mani che possano parare poi se fa altre cose non mi interessa. Come si può rendere felice De Laurentiis? ha reso felice me al momento perché mi ha invitato due giorni a Capri, la felicità si raggiunge insieme. I Mondiali? mi sono piaciuti molto in generale, l’organizzazione e l’ambiente, anche la qualità del gioco è stata soddisfacente e sorprendente. Tutti aspettavano il Brasile, anch’io, e invece questi Mondiali hanno mostrato che si può fare tanto con l’organizzazione del gioco oltre i campioni”.

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