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Non chiamatelo turnonver: Benitez e il metodo della “sana alternanza”

La Champions logora chi non la gioca. E, dunque, non di certo il Napoli che, dopo tre giornate, è in piena corsa qualificazione, insieme con Borussia Dortmund e Arsenal. Le statistiche dimostrano quanto faccia bene al collettivo napoletano il supplemento europeo. I numeri, infatti, dicono che dopo ogni sfida di Champions, il Napoli ha sempre vinto in campionato. Dato che contrasta fortemente con quelli relativi all’era Mazzarri, quando dopo ogni impegno europeo, la squadra stentava nel gioco e nei risultati. 
Con Benitez, invece, Napoli sta conoscendo la continuità in entrambe le competizioni: in campionato ha perso solo contro la Roma, mentre in Champions è stato sconfitto dall’Arsenal. Il turnover proposto dall’allenatore (anche se mister Rafa non lo chiama esplicitamente così) sta dando risultati ottimali. Il suo metodo di rotazione non prevede stravolgimenti totali, ma piccoli accorgimenti che consentono alla squadra di non snaturarsi e di poter contare sempre sui pezzi migliori. Dopo il successo sul Dortmund, per esempio, il Napoli ha giocato a San Siro, contro il Milan, vincendo 1-2. Quella sera, furono solo due i cambi rispetto al martedì europeo. Il massimo del turnover, invece, c’è stato contro il Livorno, con tre cambi. 

Un sistema collaudato dunque, che garantisce a Benitez il massimo della funzionalità e, soprattutto, tiene impegnato tutto l’organico (anche psicologicamente). Finora, infatti, il tecnico ha utilizzato tutti i giocatori a disposizione, al di là dei talenti che fa ruotare a seconda delle esigenze. Higuain, per esempio, è rimasto fuori soltanto per il problema muscolare, così come Hamsik partito dalla panchina solo contro l’Atalanta e Pepe Reina che non ha mai saltato una gara. Loro tre sono gli inamovibili; Pandev, Mertens, Callejon e Insigne girano secondo un’alternanza che l’allenatore stabilisce in base all’avversario ed alle sue caratteristiche tecnico-tattiche. E domani, contro la Fiorentina, qualcuno dei titolari di domenica riposerà: non più di due, comunque, come impone l’orientamento di Benitez. 

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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