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Sembrava sudore, era un’anima

La premessa è che non ci interessa, o meglio, non ci deve interessare il motivo per cui si son viste scivolare le lacrime sul volto provato di Mario Balotelli. Sarà stata

la sconfitta, l’impossibilità di soddisfare una dedica particolare con un gol, la frustrazione di non esser riuscito a dimostrare, una settimana emotivamente particolarmente difficile, ripetiamo, non ci deve riguardare. Eviteremo ogni forma di sciacallaggio mediatico.

Ma quelle lacrime le hanno viste tutti, hanno fatto il giro del mondo, hanno improvvisamente distolto l’attenzione che era concentrata tutta sulle giocate deliziose di un campione come Gonzalo Higuain, straripante di gioia per aver appena messo a segno il due a uno a favore degli azzurri. Gonzalo corre ed esulta, Mario piange e si nasconde. E mentre tutti gli spettatori presenti allo stadio, istigati dallo speaker, erano concentrati a ripetere più volte il cognome di Higuain, quelli a casa, attaccati alla tv, venivano rapiti dal pianto improvviso dell’attaccante del Milan. Sorpresa e mistero. Queste le sensazioni provate. Ha generato stupore vedere il gigante nero dalla faccia cattiva ed impenetrabile, essere stavolta l’espressione di un sentimento. Ha condotto al mistero il non saperne il perchè. Il terreno di gioco del San Paolo ieri sera ha mostrato al pubblico due calciatori dalle performance professionali diametralmente opposte, deludenti quelle dell’ italiano, entusiasmanti quelle dell’argentino. Ma lo stesso terreno di gioco, anche se in due momenti e partite diverse, li ha visti piangere entrambi. Campioni sul campo, ma anche campioni di sensibilità. Gonzalo Higuain di seguito al pianto post-eliminazione dalla Champions League ha stretto a sè tutti i supporter azzurri. Mario Balotelli con le lacrime di ieri sera ha disintegrato in un sol colpo l’impenetrabile corazza che indossa ordinariamente. E’ proprio vero che la sensibilità di ogni uomo è il suo genio.

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