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A.A.A. equilibrio cercasi

Eri piccolo (d’età e di statura), e l’Inter, per tua stessa ammissione, ti scartò. Crescesti, soltanto anagraficamente, e lontano da Napoli, nelle serie minori, hai strabiliato.

 Il Napoli, grazie a Peppe Santoro, ti ha messo in vetrina. Mazzarri ti ha utilizzato col contagocce, Benitez, contro le teorie di tutti, ti ha ostinatamente consegnato la maglia da titolare.

Le tue dichiarazioni (“mi sto sacrificando”), la tua ostinazione nel provare sempre e comunque la giocata ad effetto, i fischi del San Paolo, le tue reazioni stizzose, manifestavano un disagio.

In superficie, era visibile solo la melma, ma a braccetto, nel silenzio riappacificante dei fondali, interagivano due forze: la tua volontà ed il tuo impegno da un lato, la convinzione e la fermezza di Rafa Benitez dall’altro.

Un connubio che nelle ultime esibizioni in campionato stava dimostrando di aver vinto, una unione che aveva respinto e smontato un mare di critiche, da quelle mirate alla modestia tecnica di Lorenzo, alla sua collocazione tattica. Una relazione che stava dando i suoi frutti spezzata solamente dal fato.

Un contrasto, un salto, un appoggio maldestro, ed il ginocchio ha fatto crack.

Adesso sono tutti per te, adesso sei il più grande di tutti, adesso è venuta meno l’anima del Napoli.

La perdita è grande, grave, ma siamo convinti la tempra caratteriale del ragazzo lo consegni al Napoli più forte di prima. In attesa del suo ritorno, il Napoli avrà un Mertens a cui verrà dato lo spazio che merita.

Sappiamo Lorenzo Insigne ami scherzare, per cui gli dedichiamo una battuta: probabilmente, quando Rafa Benitez ha professato maggiore “equilibrio“, si riferiva principalmente a lui. 

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