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Al Napoli quest’anno sono mancati gli spazi,

Il Napoli quest’anno ha avuto un problema: Gli spazi.

No, non è un riferimento a Benigni e alle banane di Johnny Stecchino.

Che cosa è mancato al Napoli?

Gli spazi giusti.

Spazi sul terreno di gioco:

Spesso la squadra è stata lunga in campo, distanze tra i reparti e poco movimento senza palla.

È mancata l’occupazione giusta degli spazi, il campo va riempito secondo principi tattici e disponibilità.

Il Napoli fa poco movimento senza palla e la staticità comporta un giro palla lento, non si aprono linee di passaggio favorendo gli avversari.

Ogni calciatore deve tornare a fare uno scatto in più, una marcatura preventiva in più, un recupero in più.

Pensando da squadra, fidandosi del compagno con la consapevolezza che l’allungo non venga sprecato.

Queste cose si allenano ma i calciatori, in partita devono metterci del loro e spesso non lo hanno fatto.

Spazi societari

In questa stagione sono stati occupati tutti dal Presidente.

Presenza costante al Centro tecnico e decisioni assunte sempre in prima persona.

Lo ha detto senza mezzi termini:

”Sono circondato da ottimi professionisti che ascolto ma le decisioni le prendo io”

È necessario che, anche, questi spazi vengano occupati bene e con personalità dagli esperti del settore.

Il calcio è un gioco di squadra in ogni ambito ed a qualsiasi livello, bisogna fidarsi dei propri compagni o collaboratori.

Fermo restando che le decisioni finali spettino alla proprietà come accade ovunque.

Spazi comunicativi

Il Napoli li ha ristretti sempre di più riducendoli all’osso.

Lo slogan sembrerebbe ‘Muti alla meta’.

La società ha messo i tesserati in modalità silenziosa.

Così si aprono spazi non congrui alle opinioni e alle considerazioni.

Chiunque si sente in diritto di dire la sua mancando la fonte primaria.

Spazi emotivi

Alla squadra è mancata la guida mentale che nell’anno del trionfo aveva occupato tutti gli spazi sensibili nelle loro menti e nei loro cuori.

È stato traumatico ma la vita va avanti.

Nel corso della nefasta stagione questi spazi si sono svuotati di concentrazione e dedizione e si sono riempiti di polemiche e frustrazioni.

Agli sgoccioli del campionato gli spazi emotivi sono più che mai determinanti.

In cosa crede questa squadra?

Al di là delle dichiarazioni scontate c’è un’assoluta condivisione di obiettivi?

Possono tornare ad essere uno per tutti, tutti per uno?

Spazi narrativi

Nei momenti complicati il racconto assume toni diversi e a volte poco obiettivi.

Si assecondano le proprie tendenze:

Romanticismo, melodramma, Spy story, pulp e, pure, fantascienza.

C’è chi indugia sul passato e chi si proietta al futuro ma  conta solo il presente che è lungo 10 puntate.

Possono riservare un finale a sorpresa o scivolare noiosamente via con il rischio di addormentarsi prima che sia finita.

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