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Albarella: “Al Napoli serve un profilo internazionale, Galtier potrebbe essere l’uomo giusto”

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A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico.

“La mia passione ed il mio lavoro mi portano ad osservare il calcio a 360° ed avendo ricoperto un ruolo di preparatore e di osservatore e scopritore di scout per le Nazionali, un po’ di occhio clinico l’abbiamo fatto. Sousa? Dopo pochi mesi, fu esonerato dalla sua esperienza in Cina, probabilmente non si calò in quella cultura. Quando vai a lavorare in certe latitudini, devi avere la capacità di conoscere la cultura e capire quali possono essere le porte giuste per lavorare. In Cina, non avendo grosse proprietà tecniche, le esercitazioni con la palla non erano l’ideale e ho dovuto fare un passo indietro, facendo esercitazioni a secco. Kim? Anche da giovanissimo esaltava le proprie qualità fisiche, tecniche e caratteriali. In prospettiva era un giocatore da attenzionare, l’abbiamo fatto quando è stato in Cina e Turchia e poi sappiamo com’è andata. Danso? 1,90m, molto forte fisicamente, veloce, gioca d’anticipo, è un destro naturale ma non disdegna l’altro piede. A mio modesto parere, può essere il profilo giusto e quello più pronto, ma è una visione personale, ci sono tante dinamiche che il mercato dà. Sousa uomo giusto per il Napoli? Si fa fatica a poter dare dei giudizi. Il Napoli oggi è un club di primissima fascia, campione d’Italia, ha ben figurato a livello europeo e chi dovrà sedersi su quella panchina, dovrà avere le spalle forti per poter affrontare le pressioni che quella piazza – non solo napoletana, ma tutto il mondo – gli darà. Ci vuole un profilo internazionale, nonché un buon gestore di spogliatoio. Galtier potrebbe essere un profilo che rientra nei parametri, ma sono mie considerazioni. Da addetto ai lavori, mi preoccupano le vicende di spogliatoio: quando si vince, in una piazza come Napoli, bisogna assumersi diverse responsabilità. Rafa Benitez? Lo vedrei in un ruolo diverso a compimento di un progetto con un allenatore più giovane sul campo. In questo momento non vorrei essere nei panni del presidente, la scelta è difficile e delicata. In un senso o nell’altro, ci sono vari pro e contro”.

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