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Albarella: “Cercare il capro espiatorio nell’allenatore non risolve il problema”

Il professore Eugenio Albarella ha pubblica questo post sui propri profili social difendendo Gattuso e il suo operato.

“Mi sembra di sognare…. A sentire in queste ore i giudizi di illustri esperti e ferrati opinionisti di calcio, il “Real Napoli” non può vincere partite “sporche”..perché secondo il pensiero ormai unanime dei suddetti, la Storia,la bacheca e il DNA degli azzurri impone di stravincere tutte le partite 4/5 a 0 sciorinando sempre un gran calcio.

Da umile osservatore faccio una domanda a tutti voi, c’é una squadra in Europa oggi che sia
in grado di dare spettacolo e continuità di risultati?
Fatto eccezione del Milan ,e qui ci sarebbe da fare una analisi dedicata, avete visto nell’anno; dei calendari ingolfati (la media partita per i top Club è di 3,3 giorni/gara), del fare prestazione senza fattore “ambientale” e delle difficoltà di convivere quotidianamente con lo stress del Covid, un Club in Europa in grado di dare spettacolo e stravincere ogni partita?

Qualcuno si è domandato perché quest’anno non c’è un campionato nel vecchio continente che rispecchi la sua storia e gli andamenti degli Ultimi anni? Chi riesce a dare una spiegazione logica al campionato del Bayer che da 0-2 perde in rimonta 3-2 contro il Monchengladbach e non sta,come suo solito, già a distanza assiderale in Bundesliga(? )per non parlare del PSG che ha cambiato allenatore e non è saldamente primo in classifica(?), o delle difficoltà delle grandi spagnole(?) o l’equilibrio inedito della Premier league con risultati ingiustificabili di Liverpool, Chelsea, City, Arsenal ecc(?).

Della Juventus e dell’ Inter ne vogliamo parlare? La verità,oltre agli errori o poco tempo per preparare bene le partite da parte dell’allenatore, è che stiamo vivendo un anno eccezionale.
Nel quale, al netto delle mille variali, solo minimamente accennate precedentemente, sará importante presentarsi negli ultimi due mesi al meglio della gestione delle risorse delle rose a disposizione con la speranza che il fato sia benevole sulle variabili infortuni e Covid.

Tornando alla partita di Udine,leggo e sento monologhi sommari dettati più dal cuore di tifosi o peggio di pregiudizi verso Gattuso, colpevole sempre di tutto “A prescindere” come diceva il nostro amato Totó.
Oggi addirittura lo si rimprovera di aver sostituito l'”incolpevole” Rrhamani nell’intervallo e di aver gestito male un capitale della società.

Ma l’allenatore è un assistente sociale o il responsabile di una squadra di professionisti?
Dal momento che la sua difficoltà psicologica era sotto gli occhi di tutti, il Mister doveva regalare la partita per coerenza di scelta? Se il ragazzo non ha reagito psicologicamente al grossolano errore,per quale motivo lo deveva tenere in campo?

Mi sembra evidente che nella stagione dove non c’è il tempo per l’addestramento,il difensore non è cresciuto e ha bisogno per esprimere le sue potenzialità ancora di una difesa a tre per le sue caratteristiche e conoscenze.
Il Napoli ha una organizzazione di difesa a 4 e difende di reparto assetto molto diverso da quello a cui era abituato a Verona.

Ed ecco perché il ragazzo non giocava fino ad oggi semplicemente non è ancora pronto e non perché sia antipatico all’allenatore.

Il Napoli, come tutte le squadre di alta qualificazione che giocano ogni tre giorni, ha problemi di formazione perché ha tanti giocatori fuori come Mertens ,koulibaly,, Oshimen e oggi si è aggiunto Manolas che,sommati alle difficoltà che nel mio piccolo ho cercato brevemente di spiegare, oltre a quelle che non ci è dato da sapere che possono sorgere in tutti gli spogliatoi del mondo, ne stanno influenzando le prestazioni.

Resto convinto che al di là di mere discussioni tattiche e di moduli,cercare il caprio espiatorio nell’allenatore non risolve il problema. Ma crea un’ulteriore alibi alla squadra e all’ambiente.

Molto modestamente suggerirei di “accompagnare”la squadra a presentarsi al meglio per gli ultimi due mesi di questo campionato “horribilis”anche a volte vestiti da “calimeri” e non sempre da “Brad Pitt”!…”

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