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Albarella: “Il Marocco che sogna la finale del Mondiale non può essere considerata una sorpresa”

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Il preparatore atletico Eugenio Albarella ha tenuto dei corsi nel centro federale marocchino.


“Il Marocco che sogna la finale del Mondiale non può essere considerato una sorpresa.”

C’è solo la qualità dietro ai risultati?
“No, anche un’organizzazione federale molto efficiente, come dimostra il centro tecnico che nulla ha da invidiare a quelli europei. Sbagliamo se immaginiamo che quei Paesi siano arretrati: il calcio come la vita corre e il Marocco ne è una
prova. Poi vi sono fattori extra tecnici, come lo spirito di corpo che ha saputo creare Regragui nello spogliatoio. C’è una chimica speciale grazie alla presenza in panchina di un marocchino, che ha sostituito lo slavo Halilhodzic, esonerato nonostante avesse centrato la qualificazione al Mondiale. Questo è il tecnico che aveva subito la stessa sorte in Algeria e Giappone e che aveva escluso dal Marocco un fuoriclasse del Chelsea come Ziyech con cui aveva cattivi rapporti.”

Il Marocco può arrivare alla finale?
“Il percorso di una squadra lo decidono la forza mentale, la qualità e anche un pizzico di fortuna: e quella di Regragui ha tutto.”

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