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Alex Del Piero: “Favorevole al VAR, mi sarebbe piaciuto avere Sarri come allenatore”

L’ex calciatore della Juventus e campione del mondo con l’Italia nel 2006 Alessandro Del Piero, ha rilasciato una lunga intervista a “La Gazzetta dello Sport”.

Del Piero non esclude che un giorno possa fare l’allenatore e si dice soddisfatto del suo trasferimento avvenuto tre anni fa a Los Angeles che considera la città ideale per far crescere i suoi tre figli. Considera Bonucci una grave perdita per la Juventus, perchè cambiare un perno della difesa dove servono movimenti ben precisi, non è la stessa cosa che cambiare a centrocampo in attacco.

Del Piero ha poi ricordato gli emozionanti diciannove anni in bianconero prima di parlare del VAR e dei tanti soldi che girano nel calcio:

“Sono assolutamente favorevole, ma deve essere chiaro quando può essere utilizzata e quando no. Serve un protocollo chiaro, altrimenti poi si torna alle solite polemiche. In America ho scoperto la potenza dello sport come veicolo per generare ancora più introiti, tramite il merchandising, i diritti tv e l’indotto”.

Infine Del Piero ha parlato della lotta scudetto:

“Sarri è una persona molto interessante, ma soprattutto è un grandissimo conoscitore di calcio. Basta vedere certi gol per capire che c’è dietro un percorso di anni. In questa stagione i suoi giocatori hanno anche maggiore consapevolezza. La struttura societaria è cresciuta di pari passo con quella sul campo. In questo De Laurentiis è stato bravissimo, non dimentichiamoci che il Napoli era in Serie B con noi. 

Non è mai semplice correre su tre fronti facendo giocare quasi sempre gli stessi giocatori. Alla lunga rischi di perdere in brillantezza. L’infortunio di Milik non ci voleva, limita ancora di più le rotazioni. Sarri ha creato una macchina quasi perfetta, ma qualche volta dovrà anche improvvisare e fidarsi di tutta la sua rosa. E c’è l’eventuale Champions che in Primavera si mangia tante energie. 

Sarri? Sarebbe piaciuto anche a me averlo come allenatore. Magari con la conoscenza del calcio che ho adesso, molto più profonda e matura di quando avevo 20 anni”.

 

 

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