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Alfonso De Nicola: “Metodiche di lavoro le stesse di prima, Milik e Ghoulam a giugno stavano bene”

De Nicola

L’ex responsabile dello staff medico del Napoli Prof. Alfonso DE Nicola ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio CRC.

Non sono al Napoli da giugno, quindi non conosco le metodiche utilizzate da quando sono andato via, ma credo siano le stesse.

Non posso sapere quali siano le cause degli svariati infortuni, ma sicuramente la motivazione non è perché sono andato via.

La prevenzione la fanno benissimo e son sicuro che continuino con le stesse metodiche di prima. I fisioterapisti sono gli stessi, i medici sono gli stessi che lavoravano con me, quindi credo sia solo un caso.

Milik e Ghoulam fino a giugno stavano molto bene. Il lavoro paga sempre, quindi e sono ben guidati nel lavoro che fanno, ritorneranno quelli che erano.

Il Napoli viene da una Serie C, questo significa che il Presidente ha fatto molto ma molto bene.

Tutti i componenti dello staff sono sempre stati scelti da me, quindi avevo pieno potere decisionale.

Se siamo stati 5 anni con Reja e 5 con Mazzarri vuol dire che qualcosa c’è stato. Sono due persone eccezionali, che ci hanno dato la possibilità di lavorare sinergicamente. Durate il periodo Mazzarri c’è stata una crescita esponenziale della squadra, soprattutto morale.

Non è facile dirigere un gruppo di persone, l’impegno è massiccio. Le persone che sono al Napoli sono tutte in grado di superare questa piccola crisi, sono tutti vincenti.

Non credo alla fortuna e alla sfortuna, ma credo ci sia un pizzico anche di questo in merito ai numerosi infortunati. Bisognerà vedere a fine campionato cosa diranno le statistiche. 

Eduardo De Laurentiis è un ragazzo molto passionale, che ha dedicato la sua vita al Calcio Napoli. Merita rispetto.

Giocare ogni tre giorni è una cosa molto complessa, era difficile per noi che eravamo nell’ombra, figuriamoci per loro. La partita non significa solo andare in campo, ma l’allenamento, l’adrenalina, l’ansia, è come fare tre esami a settimana.

La nazionale è uno stress pazzesco. Da un punto di vista mentale e psicologico, credo ci sia una pressione importante per ragazzi così giovani”.

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