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Alla scoperta di Muriel, il “Ronaldo” colombiano

Dopo le tante critiche per la sua forma fisica, Muriel è tornato alla ribalta prendendosi l’attacco della Sampdoria ed è finito sul taccuino di Giuntoli e del Napoli, a caccia di un attaccante per gennaio.

 

Luis Fernando Muriel Fruto, attaccante classe ’91, di Santo Tomas, Colombia, ha dovuto presto fare i conti con un paragone molto scomodo, quello di uno degli attaccanti (e, in generale, dei giocatori) più forti di sempre. Dotato di grandissima velocità e tecnica palla al piede e di un discreto fiuto del gol, è stato affiancato a quella Leggenda (maiuscolo d’obbligo) passata alla storia con il nome di Ronaldo, due volte pallone d’oro e due volte campione del Mondo con la casacca verdeoro. “Somiglia a Ronaldo per movenze e tocco di palla” ha detto di lui Mihajlovic, “Può essere paragonato a Ronaldo, perchè ha testa, voglia e capacità” ha ribattuto il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero.

Esordisce nel calcio professionistico in Colombia, al Deportivo Calì nella massima serie, a 18 anni, mettendo a referto 9 gol e 5 assist in 11 partite prima di fare il salto in Europa, scovato dall’Udinese che nel 2010 lo preleva per 1,5 milioni di euro. Da lì, viene girato in prestito prima al Granada (solo 7 presenze e nessun gol) con cui conquista la promozione nella Liga, poi al Lecce, con Di Francesco, fa conoscenza per la prima volta con la Serie A. In maglia giallorossa segna il suo primo gol italiano nella sconfitta (4-2) proprio contro il Napoli di Mazzarri e chiuderà la stagione con 7 gol che non serviranno ad evitare la retrocessione. Ma indelebile nella memoria dei salentini resterà la doppietta (la prima in Serie A) contro la Roma nella vittoria per 4-2.

Fa quindi ritorno ad Udine, dove iniziano le polemiche circa la sua forma. Difatti, il paragone con Ronaldo regge quantomeno nella propensione dell’attaccante colombiano a mettere su peso: “Per parlare con me, deve perdere almeno quattro chili. Non parleremo finchè non avrà un fisico da atleta”, disse Guidolin nell’estate del 2012. Cosa che non è mai andata giù a Muriel, che dirà, anni dopo: “La verità è che il mio peso forma è sempre stato 82, 83 chili, ad Udine ne pesavo 84. Guidolin diceva che ero grasso, peccato che sono sceso ad 81 e lo dicevano lo stesso”, una “nomea” cui cui il colombiano contiuna a fare i conti, ma ha ormai imparato a non farci caso, “sono grasso solo quando le cose vanno male, me lo sono lasciato alle spalle”.

Muriel chiuderà l’avventura friulana con 19 reti in 65 partite, togliendosi lo sfizio di segnare una doppietta in Europa League (3-1 contro il Siroki Briijeg) e di essere il secondo marcatore dell’Udinese, dietro Di Natale, nella stagione 2012/13. Viene quindi preso in prestito con obbligo di riscatto dalla Sampdoria, con Ferrero che scommette da subito forte su di lui ed il resto è storia recente. 10 milioni di riscatto ed un prezzo del cartellino che si è impennato ad oltre 20, con il presidente blucerchiato che lo reputa incedibile ed uno score che ha già raggiunto il massimale di gol segnati con l’Udinese. Da prima punta Muriel ha dato il meglio di se, finendo nel mirino del Napoli che cerca una valida alternativa a Milik in attesa del rientro del polacco dall’infortunio, ma grazie alla sua rapidità, forma permettendo, l’attaccante colombiano può essere molto utile anche sull’esterno del tridente azzurro, potendo contare sulla sua rapidità e capacità di controllare il pallone in velocità.

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