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Auricchio: “Milan e Liverpool terapia d’urto per salvare la stagione”

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Attilio Auricchio, capo di gabinetto del comune di Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio per parlare delle prossime sfide degli azzurri, contro Milan e Liverpool.

“Cosa sta succedendo? Io direi semplicemente che c’è un cuore infranto. Il grande affetto, il grande tifo per la squadra e per i calciatori i questi ultimi anni si è sentito un po’ tradito da quella levata di scudi dopo la serata di Champions League con il Salisburgo. Da quel momento si è scatenata una dinamica da affetto infranto.

A cominciare dall’episodio clamorosamente sfortunato dell’autogol di Koulibaly con la Juve e l’incredibile recupero dal tre a zero (non proprio un fatto scontato), si sono incasellate una serie di episodi sfortunati, negativi; se non vado errato il Napoli è primo nella classifica dei pali e delle traverse presi.

Sabato sera siamo rimasti tutti fermi su quei due-tre centimetri di pallone del portiere del Genoa. Tutti voi sapete che a Napoli il calcio è passione, è amore, e come tutti sentimenti forti quando vengono infranti scatta anche l’odio e un po’ di disfattismo. Poi c’è tutto un mondo legato alla comunicazione e ai social che a volte strumentalizza ciò che accade, c’è un presidente che a volte è amato, a volte particolarmente non amato. Ci sono una serie di fattori che sono esplosi dopo una serie di risultati negativi. Perché voi sapete bene che il calcio è condizionato dai risultati che al Napoli ora mancano.

C’è una sola terapia, due partite fondamentali: San Siro con il Milan e la Champions a Liverpoolper cogliere la qualificazione prima della partita finale con il Genk. Queste due partite possono cambiare la stagione, possono ricompattare la squadra e possono in qualche modo restituire una dignità sportiva alla squadra, che è una squadra di campioni. Queste due partite sono la terapia d’urto più vicina e più pratica: se Ancelotti riesce a ricompattare la squadra e porta a casa due risultati importanti, può andare a completare la stagione che comunque si preannuncia non esaltante. Il recupero più a portata di mano è il quarto posto, ci sono margini per raggiungerlo ma solo se si ricompatta la squadra. Se invece continua così è chiaro che la situazione diventa complicata e si dovrà mettere mano anche alla conduzione tecnica.

Su Mertens all’Inter siamo rimasti increduli, anche perché chi ha visto le ultime partite del Napoli ha visto un calciatore che si è caricato sulle spalle la squadra, con il Salisburgo, con il Genoa e anche con la Roma non ho visto un giocatore frustrato, anzi; il fatto che si sia già accordato con l’Inter oggettivamente mi sembra una cosa fuori dalla realtà. Mertens rappresenta per il calcio napoletano un baluardo forse più dello stesso Insigne. Ad un accordo già siglato con l’Inter non ci credo io e non ci crede nessuno. Anche se il calcio ci ha insegnato che esistono certe dinamiche, mi sentirei di escluderlo. 

Abbiamo chiuso da poco un accordo per la convenzione della concessione per dieci anni per l’uso dello stadio San Paolo Chi conosce bene ADL sa bene che è un uomo di grandi alti e bassi, mantenere un rapporto equilibrato e coerente con lui per tanti anni è sostanzialmente impossibile. E così è stato anche il rapporto con l’amministrazione. Ma devo dire che adesso non ci sono situazioni di particolare difficoltà, anzi…”

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