Editoriale

Benfica vs Napoli. La gioia, la rabbia, la paura. Io giornalista vittima di uno stalker. Il racconto

Sono stata vittima di uno stalker allo Estadio da Luz di Lisbona, ve lo dico subito, senza giri di parole.

Il clima avrebbe dovuto essere sereno, in fondo, risultato a parte, Napoli e Benfica erano entrambe qualificate agli Ottavi di Champions, grazie alll’impresa della Dinamo Kiev.
Invece no, o meglio su circa 50.000 spettatori 49.999, magari, erano sereni e 1 era nervoso ed è capitato a me.
Perseverante, non ha mollato di un centimetro, molto più performante della sua squadra.
Ha inveito contro di me per quasi tutto il secondo tempo, urlando cose, ovviamente incomprensibili e provando ad aizzare gli altri tifosi.

 

Gli Stewards, vi chiederete.

C’erano.

Uomini e donne in divisa flou, e hanno fatto gli stewards, con la complicanza della reciproca incomprensione.
“Tutto ok, tutto ok…” Ripetevano ma io lo sentivo che non era affatto ok.
La paura si sente e ti avvisa del pericolo.

E io avevo paura.
Finita la partita, ha continuato ad urlarmi contro le stesse frasi incomprensibili, potrebbe aver detto qualunque cosa, non lo saprò mai.
Era al mio fianco mentre scendevo la ripidissima scalinata e continuava a urlare.

Nessuno glielo impediva.

Avevo sempre più paura.
Ha dato un pugno contro qualcosa di molto duro, a pochi centimetri da me, ho visto il suo orologio andare in pezzi.
Paura.
Le lacrime mi bruciavano gli occhi.
Lui, lo stalker, era in evidente stato di agitazione, con un comportamento ossessivo-compulsivo, aveva appena frantumato il suo orologio ma nessuno faceva niente.
Qualcuno chiama la polizia che mi da una pacca sulla spalla e un consiglio “Se hai ancora problemi chiama il pronto intervento”
Apposto!
Io, invece, mi aspettavo di trovarmelo alle spalle, appena messo piede fuori dallo stadio.

Non è andata così.

 

Fuori lo stadio non c’era.
I ringraziamenti:

Grazie a Dio perché poteva andare molto peggio.
Infinitamente grazie a Carmine Martino, giornalista Mediaset e radiocronista di Radio Kiss Kiss, non mi ha lasciata sola neppure per un attimo.
Grazie a Pino Taormina e Roberto Ventre de “Il Mattino” che mi hanno cortesemente accompagnata fuori dallo Stadio, dove ho incontrato il volto amico e rassicurante del Prof. Bruno Siciliano. Grazie per la tua pazienza.
Grazie e ancora grazie,
al Dott. Igino Camerota dell’ufficio stampa della SSCN,
al Dott. Cassano responsabile della sicurezza e
ai ragazzi della Security che viaggiava con la squadra.

Non conosco i loro nomi ma sono stati degli angeli e si sono presi cura di me.
Gli ‘altri’, non hanno avuto rispetto e neppure cortesia per la professionista, l’ospite, la donna.
Ieri il Napoli ha vinto, il Benfica ha perso.
Ora le mie lacrime hanno cambiato gusto, sanno di rabbia e frustrazione ma non sono meno amare.

 

Ho amato Lisbona dalla prima volta che ci ho messo piede e non voglio smettere di amarla e voglio potermi perdere nell’icanto della sua luce senza dovermi guardare le spalle.

Comments

comments

Ultimi Articoli

To Top