Serie A

Bonucci: “Al Milan non ero io. Higuain un amico, spero torni grande al Chelsea”

Leonardo Bonucci, difensore della Juventus, ha rilasciato un’intervista ai colleghi di Sky Sport.

 

“Sono maturato, molto più razionale nelle mie scelte. La vita ti porta delle esperienze che ti fanno crescere: io le ho vissute in maniera forte sia dentro che fuori dal campo. Oggi posso dire di essere un uomo migliore, o quanto meno diverso da quanto ero in passato.

La Lazio? Immobile è un grande attaccante, l’ha dimostrato attraverso i gol. Noi dovremo stare attenti a non concedergli spazio, poi lui è letale sulle seconde palle: non dobbiamo concedergli quelli spazi in cui lui sa far male.

L’esperienza al Milan? L’anno scorso quando vestivo la maglia del Milan è successo così, ma il Bonucci di quei mesi lì non era il vero Bonucci. Il passato oggi conta poco, se non a insegnare ad essere migliori. Quindi guardiamo avanti, prepariamoci bene per le prossime partite.

Faccio un grande in bocca al lupo a Piatek e a tutto il Milan. Al di là di quello che è stato, per me resta un bellissimo ricordo, una parentesi che mi ha fatto maturare soprattutto umanamente. E proprio per questo motivo ho avuto bisogno di tornare a casa. Higuain? Un amico, siamo stati da poco a cena insieme. L’ho visto bene e gli auguro di tornare il grande giocatore e la grande persona che è.

La Champions? Sarà un ottavo equilibrato con l’Atletico Madrid, loro sono una grande squadra, di esperienza internazionale. Servirà una grande Juventus per continuare a rincorrere uno degli obiettivi della stagione. In fondo su tre fronti? Certo, è l’obiettivo che ci siamo prefissati. Abbiamo le capacità, ci servirà anche una dose di fortuna che nel calcio conta. Le favorite Champions? Barcellona, City, Juventus e Liverpool. Squadre con un’identità, un gioco e una struttura. Ma la Champions regala sempre delle outsider. Da parte nostra dobbiamo rimanere sempre concentrati e non farci sorprendere”. 

CR7? Quello che mi ha colpito è la sua costanza. Non molla mai un centimetro, in campo e fuori. E poi tra di noi c’è un bel rapporto ridiamo e scherziamo ma ci piace stuzzicarci a vicenda, attraverso sfide, tiri in porta. Soltanto i suoi atteggiamenti spingono noi tutti a dare il meglio”. 

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