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Calcagno: “Abbiamo aperto una raccolta fondi per l’Ucraina. Giusta l’esclusione di atleti e club russi, i giocatori ucraini si potrebbero svincolare ed essere tesserati dai club italiani”

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A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Umberto Calcagno, presidente AIC e vicepresidente FIGC, a Radio Punto Nuovo:

“Abbiamo aperto una raccolta fondi, un’iniziativa nata da calciatori e calciatrici per quanto sta accadendo in Ucraina. Non si può pensare a coetanei che vivono una situazione così brutta. Non abbiamo individuato ancora la forma perché la situazione è drammatica. Avremo un consiglio lunedì che ne discuterà, sarà devoluta la somma ad associazioni o enti che si occuperanno di questa situazione così brutta.

Shevchenko? Non abbiamo avuto un rapporto diretto con lui. Le sue parole sono state molto forti e non ha bisogno dei nostri canali per far sentire la sua voce. Ci stiamo interessando con FIFPRO, il nostro sindacato, anche per chi in Ucraina non può più svolgere la sua professione. Daremo disponibilità perché lì i campionati sono sospesi. Stiamo cercando di capire i provvedimenti contro la Russia. Siamo stati in contatto con De Zerbi e il suo staff nella fase concitata del loro rientro. Quando ci sarà la possibilità di ritesserarsi bisognerà capire se ci saranno tesseramenti in deroga o nei luoghi dove è aperto ancora il mercato. È una cosa in divenire che vedremo da vicino, mai giocatori ucraini potrebbero svincolarsi ed essere tesserati dai club italiani. L’esclusione di tutte le squadre e atleti russi/bielorussi è una decisione giusta. Chiaro che c’è sempre il rovescio della medaglia perché tutti gli atleti coinvolti non saranno d’accordo. Mortificare i risultati di chi vive di questo sport non è semplice da capire. Sono del parere che non ci fosse nessuna altra strada da percorrere.

Napoli-Milan la vedrò, il campionato è molto bello e combattuto. Ci saranno tante partite come quella di domenica sera.

Superlega? All’epoca sappiamo con quali strutture è stata presentata. Oggi se ne riparla ma non deve essere mortificato il merito sportivo perché sono del parere che chi scende in campo, chi partecipa a certe competizioni è giusto che ci arrivi tramite meriti sportivi. Nel momento in cui ci saranno nuove risorse andranno distribuite meglio rispetto al passato altrimenti creeremmo nuove disparità nel sistema sportivo che rischierebbe veramente di avere una competitività troppo limitata”.

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