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“Calcio e diritto” al Suor Orsola Benincasa: incontro con Cantone, De Giovanni, Ciotti e Paniz

All’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa si è tenuta la presentazione del libro “Campionato di Calcio e Stato di diritto”, di Guido Clemente di San Luca.

 

 

La presentazione è stata inserita nell’ambito del convegno “Calcio e diritto: il rispetto delle regole nell’era del VAR”. Dopo le presentazioni del rettore Lucio D’Alessandro e del docente di Sociologia Generale Antonello Petrillo, è intervenuto Raffaele Cantone, Presidente dell’autorità nazionale anticorruzione. Egli si pone in contrasto con l’idea centrale del libro, introducendo la necessità di scindere calcio e stato di diritto. Chiede un approccio meno “provinciale”, facendo mea culpa per il calo psicologico del Napoli, piuttosto che considerare un “furto” lo Scudetto vinto dalla Juventus. Cantone, tuttavia, elogia un aspetto del libro, ovvero l’aver sottolineato l’esistenza di una sudditanza psicologica nei confronti di determinate squadre, che porta ad una mancanza di serenità da parte dei direttori di gara. Si dice entusiasta dell’introduzione del VAR, che ha un’incidenza positiva sul gioco, e della trasparenza adottata in questa stagione.

Lo scrittore Maurizio De Giovanni si è ricollegato alle parole di Cantone, asserendo che il calcio non può essere considerato un gioco, a causa dei numerosi interessi in ballo. Egli afferma che il problema del calcio italiano sono gli investimenti senza controllo, amplificati ulteriormente dai ricavi successivi alle vittorie, e la mancanza di competitività reale. De Giovanni, poi, si scaglia contro i cori razzisti e offensivi verso i napoletani, che troppo spesso si sentono negli stadi italiani, proponendo la sconfitta a tavolino per la squadra i cui tifosi si “macchiano” di tale colpa.

Interviene, poi, Gianluca Ciotti, delegato dell’arbitro Gavillucci, che condivide l’opinione di Cantone, sul riscrivere le regole e basarle sul principio di trasparenza, e della necessità di sospendere le partite in caso di cori razzisti, come fatto dal suo assistito in occasione di Sampdoria-Napoli. Ciotti denuncia la dismissione dell’arbitro attraverso un comunicato ufficiale sul sito dell’AIA. Egli chiede, dunque, una migliore applicazione del principio di trasparenza, per permettere agli arbitri di lavorare con maggiore serenità.

Prende parola anche l’avvocato Maurizio Paniz, presidente del Juventus Club, che reputa un’emozione unica sentire i tifosi del Napoli cantare a fine partita, è un popolo per cui nutro rispetto e ammirazione. Concorda con De Giovanni sul tema dei cori razzisti e manifesta vicinanza a Gavillucci per la sospensione della partita, un atto che meritava un premio, anziché una disapprovazione. Per Paniz, il calcio ha avuto paura del controllo, dell’intervento a correzione degli errori dell’arbitro, tant’è che in Champions manca ancora la tecnologia, che sarà forse introdotta dagli ottavi di questa edizione. Nonostante la sua fede juventina, egli afferma che spesso manca il rispetto della meritocrazia. Si augura che il Napoli vinca presto lo Scudetto, in un conflitto leale, senza polemiche sull’operato dell’arbitro.

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