Editoriale

Calcio: La fine del mondo conosciuto e l’inizio della Play Station umana

Dunque lo hanno istituzionalizzato, il calcio, per i suoi padroni più ricchi e anche più indebitati è solo una questione di business.
Prima devono ripianare i debiti (tanti) poi, guadagnare di più, alla faccia dei tifosi e pensare che c’è gente che per il calcio è morta.

Mentre l’Europa è il mondo sono flagellati dall’epidemia e non si riesce ad organizzare una vaccinazione di massa che liberi l’umanità dall’incubo, 12 Club per poter, quasi, decuplicare i propri guadagni e tirando in ballo proprio la pandemia, decidono di andare per conto proprio.

La risposta dell’UEFA arriva prima dell’ufficialità e, più che altro è una minaccia, una specie di Fatwā islamica.
Un anatema che minaccia di perseguitare i ribelli fino alla settima generazione.

La FIFA, pure interviene ma usa toni più concilianti.

Certo non stiamo parlando di due convitti di educande, dediti alla beneficenza e alla meditazione ma, almeno avevano una parvenza di sportività.

La Super Lega è un circuito chiuso, al quale mancano ancora tre soci fondatori e, nel quale, potranno entrare solo cinque esterni sulla base di principi non molto chiari, per un totale di venti club.

La Super Lega si sovrapporrà alla Champions ma i suoi adepti non dovranno mai passare per le forche caudine di una selezione sportiva e, se mai resteranno nei campionati nazionali, non avranno nessun interesse a competere al meglio delle proprie possibilità.

Riusciranno a farlo o saranno arsi vivi dagli strali di Čeferin?

Questo lo scopriremo solo vivendo, più che altro sarebbe carino, sentire cosa ne pensano i tifosi che poi sarebbero quelli che dovrebbero far guadagnare i soldi alla Fronda.

Facendosi bombardare dagli spot dei super sponsor e, eventualmente, riempire i super stadi per le super partite.
Magari, però, gli spettatori contribuenti, a cui puntano i ribelli, non sono quelli da stadio ma stanno a decine di migliaia di chilometri a mangiare popcorn davanti alla tv.

Sicuramente in una maniera o nell’altra i soldi non sono infiniti e possono finire solo da una parte. Se vanno in Super Lega agli altri resteranno solo spiccioli, appassionati e poveri.

Inizia l’era della PlayStation umana e dei globe-trotter pallonari.

Questi dodici che più che apostoli sembrano i replicanti di Giuda, perseguiranno ogni via per portare a termine il progetto e magari sono anche liberi di farlo.

Quello che, però, lascia l’amaro in bocca, è la sensazione di prepotenza escludente della volontà dei tifosi.

Il calcio immaginato da questi club sembra prescindere dal valore dei tifosi, fondandosi solo sul danaro.
Ma il calcio è carne e sangue non solo cervello e portafoglio.

Si sono presi il pallone e hanno deciso di giocare da soli, nei parchi privati delle loro grandi ville, protette da alti cancelli con la promessa di farti sbirciare tra le inferriate.

Popcorn e bibita gassata tra un hot dog stravaccati davanti alla Tv è il modello americano e non potrà mai funzionare per il calcio come lo intendiamo noi.

Alla fine, resta solo da seguire il flusso del denaro per scoprire la fine della storia.

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