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Callejon e il Napoli, 80 gol e tanta voglia di regalarsi un gran finale

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Callejon e il Napoli, 80 gol e tanta voglia di regalarsi un gran finale. Articolo a cura di Jacques Pardi.

 

Fa ancora male, nonostante le successive vittorie di San Siro in Coppa Italia e di Cagliari in
campionato, il ko interno rimediato dal Napoli contro il Lecce due domeniche fa, che ha
probabilmente cancellato ogni speranza per gli azzurri di riagganciare la zona Champions League.
In un pomeriggio amarissimo, l’unica nota lieta è stato il ritorno al gol, dopo quasi 5 mesi di
astinenza, di Josè Maria Callejon, arrivato con questa purtroppo inutile realizzazione alla
ragguardevole cifra di 80 reti segnate con il Napoli.

Molte di queste segnature, a differenza dell’ultima, sono risultate spesso decisive nelle 7 stagioni
disputate da Callejon a Napoli, ma limitarsi a valutare il rendimento e l’importanza di Josè in questi
anni attraverso il numero di gol realizzati sarebbe riduttivo.
Non è infatti un caso che nel corso delle stagioni i vari Benitez, Sarri, Ancelotti e Gattuso abbiano
mandato in campo Callejon praticamente sempre, nonostante sia l’allenatore spagnolo che il
tecnico di Reggiolo credano fortemente nell’importanza del turnover.
Impossibile, però, fare a meno dell’intelligenza tattica e della capacità di sacrificarsi in copertura
dell’esterno andaluso, bravo come pochi nel dare equilibrio alla squadra e a rendersi utile in
diversi modi all’interno di ogni partita.

Eppure il suo arrivo a Napoli, nell’estate del 2014, fu accolto con un certo scetticismo, nonostante
a garantire per lui fosse proprio Rafa Benitez, che lo aveva fortemente voluto.
Josè, Raul Albiol e persino Gonzalo Higuain furono presto bollati come “scarti del Real Madrid” da
una piazza ancora scottata dal recente addio dell’idolo Cavani.

L’ex allenatore del Liverpool però era talmente convinto delle doti di Callejon da “predire” per lui
l’arrivo a quota 20 reti al termine di quella stagione.
Josè dimostrò subito che la fiducia datagli da Benitez era ben riposta, e iniziò a segnare sin
dall’esordio in campionato contro il Bologna.

Tante furono le reti importanti realizzate dal n. 7, come quelle in Champions League contro
Marsiglia ed Arsenal, che contribuirono alla vittoria dei due match ma che non furono sufficienti a
garantire il passaggio agli ottavi di finale, sfumato per differenza reti nonostante i 12 punti raccolti
in 6 partite dagli azzurri.

Callejon fu però decisivo anche in campionato, dove ad esempiò aprì le marcature nel 2-0 inflitto
al San Paolo alla Juventus dei 102 punti e decise la sfida casalinga con la Roma.

Importante anche il suo contributo per la conquista della Coppa Italia, dove firmò il primo dei 3 gol
della semifinale di ritorno contro la Roma, che regalarono agli azzurri la finale poi vinta contro la
Fiorentina.

Alla fine Josè diede ragione a…Benitez: 20 gol realizzati in quella che sarebbe stata solo la prima di
tante esaltanti stagioni vissute a Napoli.
Dopo l’addio del tecnico spagnolo, al termine di una stagione sfortunata per gli azzurri ma positiva
per Callejon (autore di gol pesanti come la doppietta a San Siro contro l’Inter), Josè sembrava
destinato alla panchina, inadatto al 4-3-1-2 con cui Sarri voleva far giocare il suo Napoli.

Ben presto però anche il mister di Figline Valdarno capì quanto fosse indispensabile il contributo di
Josè, cambiando modulo per esaltarne le caratteristiche e varando quel 4-3-3 che avrebbe fatto le
fortune del Napoli e dello stesso Sarri.
Proverbiali sono diventati i tagli con cui Callejon ha spesso sorpreso le difese avversarie sui precisi
lanci di Lorenzo Insigne, concludendo le azioni con precisi diagonali a rete o con preziosi assit per i
compagni a centro area.

Nel triennio con mister Sarri in panchina Callejon ha regalato grandi gioie alla tifoseria azzurra:
basti pensare al gol segnato a Lisbona contro il Benfica, che ha regalato al Napoli il primato nel
girone di Champions 2016/17.

Da ricordare anche le reti segnate a San Siro contro Inter e Milan sempre in quella stagione, che
hanno permesso ai partenopei di espugnare il Meazza due volte nello stesso campionato.

Indimenticabile anche uno dei tanti assist di Josè, quello dal corner che permise a Koulibaly di
incornare la rete della storica vittoria del 22 Aprile 2018 allo Juventus Stadium.

L’arrivo di Carlo Ancelotti ha “allontanato” Callejon dalla porta, ma lo ha reso comunque
imprescindibile per garantire la giusta copertura nel 4-4-2 utilizzato dall’ex tecnico del Milan.
Josè pur segnando meno ha trovato come al solito il modo di rendersi decisivo, come nella
prestigiosa vittoria dello scorso settembre contro i Campioni d’Europa del Liverpool.
L’attaccante azzurro si procurò infatti il rigore poi trasformato da Mertens per l’1-0, prima del
definitivo raddoppio di Llorente.

Quella che si concluderà tra poco sarà con ogni probabilità l’ultima stagione di Callejon a Napoli: il
n.7 partenopeo, che ha compiuto 33 anni la scorsa settimana, ha il contratto in scadenza e non
arrivano segnali che facciano pensare all’eventualità di un rinnovo.
Josè però, pur con comprensibili momenti di calo nel rendimento, sta affrontando questi ultimi
mesi napoletani con la serietà, la professionalità e l’abnegazione che lo hanno reso amatissimo dai
tifosi azzurri.
Non è un caso dunque, che anche Gattuso faccia sempre fatica a privarsi dell’apporto
dell’attaccante andaluso.
Del resto questa stagione, turbolenta e ricca di bocconi amari da digerire, può ancora regalare
qualche soddisfazione, magari in Coppa Italia dove il Napoli è ancora in corsa per la finale, o
nell’affascinante doppia sfida di Champions con il Barcellona.

Callejon ha quindi ancora la possibilità di lasciare un segno ancora più indelebile nella storia del
club azzurro, regalando a sé stesso ed ai tifosi un gran finale, degno di 7 magnifiche stagioni
trascorse all’ombra del Vesuvio.

A cura di Jacques Pardi.

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