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Canè: “Penso che il vero potenziamento sia slittato a giugno. Forse i tifosi si aspettavano qualcosa in più ma…”

Il grande Canè, allenatore di calcio e ex centrocampista brasiliano, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Queste le sue parole:
Canè ha saputo? Il Napoli ha messo le mani sul difensore Henrique del Palmeiras, lo conosce?
“Abbastanza, anche se avendo partecipato al campionato di seconda divisione l’ho potuto seguire di meno. Ma è stato uno dei pilastri del Palmeiras. È grazie a lui che un club così prestigioso è ritornato subito nel massimo campionato brasileiro. Henrique ha guidato la squadra con personalità avendo un rendimento alto, come del resto confermato dai giudizi della critica brasiliana”.

Ritiene che possa integrarsi presto nel Napoli e fare la sua figura anche nel campionato italiano?
“Non è giovanissimo per cui non gli mancherà l’esperienza. Aver giocato in Spagna ed in Germania sicuramente gli servirà per fare bene anche in Italia. E poi, in Brasile oggi giocano come da noi: si dedicano tanto alla fase difensiva, si schierano con una linea a quattro ed anche a cinque. Insomma un difensore brasiliano oggi è capace di ambientarsi subito nel calcio europeo e fare benissimo come tra l’altro dimostrato da Thiago Silva ed altri. Anche Dedè del Cruzeiro sembra destinato ad arrivare in Europa ma costa tanto di più rispetto ad Henrique”.

Secondo lei può essere l’acquisto che serviva al Napoli per fare il salto di qualità?
“Io penso che il vero potenziamento sia slittato a giugno. Henrique è bravo e ha mestiere mentre Jorginho è bravo ed è giovane ma entrambi non sono pezzi da novanta. Forse i tifosi s’aspettavano qualcosa in più ma se Benitez ritiene che possano dare una mano importante bisogna avere fiducia in lui. Poi sarà il capo a dirlo”.

Lei è brasiliano ed ha deciso di stabilirsi a Napoli. Pensa che Henrique supererà l’ambientamento in fretta?
“Senza il minimo dubbio. Avete visto il portiere Rafael? Pure essendo giovane sembra che sia diventato già napoletano. Oggi per un brasiliano stare a Napoli è come stare a casa propria e per tante ragioni. E poi nello spogliatoio parlano in tanti la stessa lingua”.

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