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Cannavaro, la lettera di un nostro lettore: “Caro Paolo ci mancherai”

Paolo Cannavaro lascia il calcio. 

L’ex difensore azzurro chiude la sa carriera al Sassuolo.

Un nostro lettore ha scritto una lettera di saluti, ecco il contenuto:

“Caro Paolo, sentiremo la tua assenza, ci mancherà la tua umiltà, la tua abnegazione. I tuoi sacrifici. E il tuo gesto d’amore, quando nell’estate del 2006 scendesti di categoria, pur di vestire la maglia azzurra. Quella della tua città. Quella con cui hai cominciato a dare calci ad un pallone. Hai indossato la tua seconda pelle per quasi dieci anni. Fino a gennaio del 2014, quando qualcosa andò storto. Bisognava cambiare… per volontà non certamente tua. Hai sempre difeso la tua patria. La squadra del cuore. Ammettendo la tua passione, anche a chilometri di distanza.

Sei sempre stato un professionista esemplare, anche quando rispondevi a chi, sapendo del tuo amore per il Napoli, ti voleva crocifiggere. Eri stato ingiustamente squalificato con Grava, ma la Corte di Giustizia Federale ammise poi l’errore. Sei stato sempre un sostenitore della fede azzurra. Quella che condividi con tuo fratello Fabio. Sei partito come lui dalla Loggetta, uno dei tanti quartieri difficili di Napoli. Ti sei fatto strada non seguendo l’ombra di tuo fratello, ma facendoti spazio in un mondo che spesso discrimina chi è “parente di”. Hai smentito tutti. Li hai fatti ricredere. Arrivando anche nell’Olimpo del Calcio. Hai vissuto la Champions League da protagonista, facendo vivere un sogno ai tuoi concittadini.

Rimarranno impresse nella memoria collettiva le gare con Villareal, City, Bayern Monaco e soprattutto Chelsea. Quella doppia sfida poteva determinare qualcosa di storico. Di sublime. E c’eri anche tu in campo a presidiare la retroguardia partenopea. Allo stesso modo hai difeso la città e i meno abbienti, mettendoti in prima linea negli eventi di beneficenza della Fondazione Cannavaro – Ferrara. Sono passati 19 anni da quel Napoli – Verona del 6 giugno 1999. Una data banale per molti, ma non per te. Fu il tuo esordio. La tua prima volta. Una vita ed una carriera fa. Ricorderemo il terzetto con Domizzi e Maldonado. La difesa meno battuta di quello storico campionato. Rammenteremo la rete in rovesciata alla Juventus. Il gol al Catania, al Bari e la vittoria della Coppa Italia nel 2012. Sono immagini che ti staranno scorrendo nella mente. E nel cuore. Come quel tributo che ti ha offerto la tua casa. Il San Paolo si è steso ai tuoi piedi per salutarti al termine della sfida con il Sassuolo. Hai pianto come un bambino. Come un ragazzo che saluta la fidanzata, perché non sa quando la rivedrà.

Ti aspetta una nuova vita. 9060 km dalla tua Napoli. Quella che custodirai gelosamente dentro di te. Hai deciso così. All’improvviso. Lascerai i tuoi compagni, la squadra che ti ha adottato. Hai detto basta al calcio. Con una passione maggiore di quanto cominciasti a diciassette anni. Tornerai a breve all’ombra del Vesuvio. Magari tra qualche mese. Per festeggiare un traguardo che avrebbe un sapore storico. Trenta anni dopo…”.

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