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Chiusura di sale LAN e eSport. Cosa è successo?

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In questi ultimi giorni, in ambito eSport, si è sentito tanto parlare della chiusura di alcune sale LAN e eSport in Italia.

Questo è successo dopo che la LED S.r.l. di Sergio Milesi ha presentato un esposto e con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato è entrato in azione; nell’esposto si sottolineava il fatto che le suddette sale non erano regolamentate sul fronte delle eventuali vincite in denaro. Accogliendo la richiesta, l’ADM ha agito bloccando le sale e lasciando attivi solo i bar, eventuali, che erano collegati.

Successivamente, però, è emersa la volontà di LED S.r.l. di voler aprire delle proprie sale LAN e eSport; dettaglio emerso con l’interpello presentato dalla stessa società di Sergio Milesi. In pratica, la società vuole ampliare la propria offerta realizzando all’interno delle sue sale spazi per installare PC ed eventuali console come PS5 e Xbox. Questo per praticare giochi eSports.

Insomma, una vicenda che ha sollevato un polverone ed in cui la stessa ADM ha voluto chiarire il tutto con un comunicato. L’ADM ha voluto precisare che sono solo tre le sale LAN chiuse perché presentavano gravi irregolarità.

Il comunicato della ADM sulla chiusura di sale LAN e eSport

A seguire la nota ufficiale:

A dimostrazione della mancata veridicità delle notizie diffuse da alcuni destinatari dei provvedimenti, in uno dei 4 casi sottoposti a controllo, l’operatore commerciale ha esibito e messo a disposizione degli ispettori, la documentazione amministrativa attualmente riconosciuta corretta per l’esercizio dell’attività di gioco nella sala LAN.

Ciò ha permesso alla Direzione Giochi, di riconoscere la legittimità dell’attività posta in essere dal soggetto privato e, pertanto, di concludere l’ispezione amministrativa senza alcun rilievo né contabile né amministrativo.

Negli altri tre casi, ADM ha, invece, provveduto a redigere verbali di sequestro amministrativo ai sensi della legge 689/81, per le apparecchiature destinate al gioco, prive di ogni forma di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato.

In particolare, in uno di questi tre casi, lo stesso operatore, all’atto della presentazione della segnalazione certificata d’inizio attività all’Ente comunale, dichiarava di installare videogiochi che, tuttavia, erano completamente privi di certificazione e titoli autorizzatori.

In ragione di quanto sopra comunicato, ne deriva che tutte le manifestazioni di settore, comprese le fiere tematiche e l’esercizio del gioco nelle stesse sale LAN, non sono in alcun modo pregiudicate se svolte nel rispetto delle regole di settore e che le notizie diffuse non rispondono alla realtà dei fatti.

In questo senso, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli fornisce le corrette informazioni agli operatori economici che, in un contesto altamente tecnologico, vogliono investire in maniera legale e responsabile nel settore garantendo in tal modo lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento e la libera iniziativa imprenditoriale.”

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