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Conte ancora all’attacco: “Non era uno sfogo, ma un discorso costruttivo. Sono stati fatti errori”

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Antonio Conte, allenatore dell’Inter, ha parlato nella conferenza stampa di presentazione del match di domani contro il Verona.

 

 

Come si affronta una squadra in salute come l’Hellas?
“Con grande attenzione. Corrono, pressano e perciò dovremo essere preparati. Non sarà una gara semplice, dovremo essere bravi a smaltire la delusione di Dortmund che può certamente lasciare qualche strascico. Fa parte del nostro processo di maturità, quello di smaltire in fretta le scorie dell’amarezza in Champions”

La società l’ha rinfrancata dopo lo sfogo post Champions?
“Non è stato uno sfogo, ma un discorso costruttivo. Sono stati commessi degli errori, ma non volevo additare nessuno in quella circostanza. Non so se la dirigenza l’ha capito. Io sono qui per cercare di cambiare i giri del motore del club negli ultimi nove anni. Ogni cosa è fatta con l’intenzione di migliorare, di far capire che si può fare meglio perché siamo l’Inter. Quando siamo nel privato, i dirigenti sono i primi a riconoscere che qualcosa poteva essere fatta meglio a inizio stagione”

E’ preoccupato per la situazione infortuni?
“Devono farci fare delle riflessioni in modo costruttivo. Quando si affrontano certe competizioni, qualche stop devi metterlo in preventivo. Dovremo essere bravi in futuro per cercare di ovviare a queste situazioni. Mi fido molto del gruppo che sta facendo cose incredibili, straordinarie, pur in grande difficoltà. Stanno davvero dando l’anima, facendo il massimo e secondo me ci sono ancora dei grandissimi margini di miglioramento. Barella, Lautaro, Sensi, Bastoni, Skriniar sono tutti molto giovani. Lo stesso Lukaku ha 26 anni. Si possono fare in futuro cose importanti, pur con l’intenzione già adesso di alzare ulteriormente l’asticella. Dobbiamo tornare a competere per gli obiettivi importanti. Le mie sono parole, come detto, costruttive. Mi dispiace se per qualcuno sbaglio, ma in tutto c’è sempre una strategia”

Come stanno gli acciaccati?
“Danilo si sta allenando con noi da una settimana. Sente ancora fastidio al dito, vedremo quanto riuscirà a sopportare il dolore. Parliamo di un giocatore di incredibile generosità. Ora comunque arriva la sosta. Sensi invece fatica a recuperare dal problema all’adduttore. Ho cercato di gestirlo al meglio, vedremo domani. Dovremo per adesso morderci la lingua, essere freddi”

Dovrà fare affidamento a qualche giovane in vista delle assenze?
“L’alternativa è portare qualche primavera in rosa come Fonseca e Vergani. Non ci sono molte alternative. In Esposito ho grande fiducia, cercheremo di sopperire a questo periodo che ci priva di molte alternative”

L’Inter soffre tanto quando deve difendere bassa, come mostrato a Dortmund e a Reggio Emilia…
“Non posso darti torto, sono situazioni che si sono in effetti verificate. Facciamo meglio quando siamo alti. Abbiamo fatto oltre trenta gol, ma incassato oltre la media prevista. Bisogna lavorare in questo senso, il portiere diventa fondamentale in fase di possesso, ma anche in quella difensiva. Le colpe non si possono però addossare a un solo reparto”

Il suo richiamo è anche di tipo mentale?
“Quando parlo di discorso di strategia, mi riferisco anche a questo. Non penso di essere qui per non cambiare nulla, anzi dovrò provare a cambiare un corso che per anni ha visto l’Inter fuori da quasi tutte le situazioni. Spalletti ha fatto un grandissimo lavoro, per quelle che sono le difficoltà che ho trovato qui. Sono arrivato con la consapevolezza di trovare un periodo storico difficile, davanti Juventus e non solo si sono strutturate negli anni in maniera importante. Inevitabile portare aspettative che però non posso mantenere solo io. Sto cercando di portare qualcuno a certi livelli rispetto ai quali non era abituato e questo mi dispiace. Diventa difficile se questo non può essere fatto, non posso snaturarmi, chiedo sempre tantissimo e cerco l’eccellenza. Perciò nessuno qui si può accontentare, oggi tocca spingere forte sotto ogni punto di vista. Tutti uniti e compatti per dimostrare che all’Inter si vuole bene. Se non ci riusciremo sarà un peccato, vivacchiare non mi piace”

Lautaro dopo Dortmund ha detto che il problema è stato mentale, lei ha trovato delle pecche tattiche che possano spiegare il secondo tempo?
“Penso che in quel momento fosse più importante parlare di altre cose rispetto a cosa non fosse andato nella ripresa. I problemi li conosciamo tutti, ci hanno costretto a difendere, non so se per mancanze di nostre energie e per assoluti meriti loro. Non saprei se in effetti avevamo la forza per continuare a reggere quell’intensità, o se il Dortmund ha giocato talmente bene da costringerci in ogni caso a rimanere bassi. La nostra forza è giocare nella metà campo avversaria e attaccare, ma serve fare un ulteriore step che ci consenta di tenere la barca a galla”

Per il passaggio del turno in Champions resta fiducioso?
“Vincere a Dortmund significava stare con un piede e mezzo agli ottavi e per quello che abbiamo fatto vedere lì e a Barcellona ci deve essere grande rimpianto. Devo essere molto onesto e dire che la sconfitta a Dortmund ha cambiato le percentuali di passaggio del turno. Oggi per me sono molto esigue, ma sappiamo anche che l’unica strada che possiamo percorrere è iniziare a vincere noi e sperare in qualche altro risultato”.

Nelle scelte di mercato d’estate, sente questa squadra totalmente sua?
“Assolutamente sì. Penso che le scelte di mercato si facciano sempre in collaborazione con il club, sapendo cosa si può e non si può fare. La mia unica recriminazione è che nel momento in cui abbiamo programmato la rosa non abbiamo messo in preventivo alcune situazioni che potevano accadere, anche perché erano accadute pure in passato. L’unico rammarico è questo, per il resto sono contento di avere questa rosa e sono ancora più contento per averli conosciuti. A livello calcistico si può e si vuole lavorare e c’è voglia di farlo, ma a livello numerico siamo stato superficiali e oggi purtroppo, in maniera serena qualcosa la stiamo pagando. Avessimo fatto qualche rotazione in più magari qualche chance in più potevamo averla. Però, ripeto, fa parte di un percorso. Noi possiamo accelerare le cose, no bypassarle. Se si ha voglia di andare tutti insieme verso un solo obiettivo. Questo lo dobbiamo sapere e tutto viene sempre fatto per il bene dell’Inter. Quel che ho detto ai ragazzi è che nel calcio, così come nella vita, ci sono momenti e occasioni in cui devi capire che vincere ti cambia la vita”.

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