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Cristiano Ronaldo infuriato, secondo cambio in 4 giorni: ora, come la mettiamo?

Cristiano Ronaldo juventus

Cristiano Ronaldo sostituito da Sarri, di nuovo, in Juventus-Milan. Il portoghese è uscito infuriato dal campo, ma ne sentiremo parlare?

 

 

Cristiano Ronaldo esce infuriato dal campo.

Il giocatore della Juventus è stato sostituito al 55′ da Sarri durante la partita contro il Milan, in favore di Dybala. E fino a qui, niente di strano. Il fatto è che esce infuriato, chiaramente contrariato per il cambio, che arriva 4 giorni dopo la sostituzione (la stessa, anche se all’81’) contro la Lokomotiv Mosca in Champions League. Cristiano Ronaldo non sembra aver accettato il cambio, uscendo dal campo urlando qualcosa (probabilmente in portoghese) di molto poco carino verso la panchina, per poi filarsela direttamente negli spogliatoi.

Ora, che un giocatore non prenda di buon grado un cambio, è una cosa che può essere sicuramente normale. Se a farlo è un agonista come Cristiano Ronaldo, sembra ancora meno sorprendente. Ma siamo sicuri che sia così? Ma soprattutto, è normale che Maurizio Sarri si privi di uno dei giocatori più forti del mondo, in una situazione di parità (così come contro la Lokomotiv) senza battere ciglio? Ed il fatto che il suddetto campione non accetti la decisione, sebbene l’ultima volta (in Champions) la squadra abbia vinto dopo la sua uscita di scena?

Ma soprattutto, tutte queste domande, almeno il minimo piccolissimo dubbio che in casa Juve non sia tutto rose e fiori, qualcuno se le farà? O i media saranno troppo concentrati a mettere la lente d’ingrandimento su altre squadre, altre situazioni, per limitarsi a parlare dei bianconeri solo per elogiarne il percorso fino a questo momento?

Chissà, magari parleranno di questo “scazzo” (perdonateci il termine) di Cristiano Ronaldo per farne un panegirico: “ma che forte Ronaldo che prende a parole chiunque perché non voleva essere sostituito! Che massimo esempio di professionista che non accetta le decisioni dell’allenatore! Eh, dai, voleva giocare”. O magari non ne parleranno nemmeno.

Tutto normale insomma, davvero. In fondo è un grande esempio per i compagni che si vedono delegittimati loro e vedono criticato il loro allenatore.

Tutto regolare.

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