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Crosetti: “La Juve non ruba, è ferocia. Potenze occulte a favore del Real Madrid” 

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Il giornalista Maurizio Crosetti, su Repubblica, a distanza di un paio di giorni ha scritto due editoriali.

 

Nel primo editoriale, Crosetti, parla della gara tra Inter e Juve dichiarando che i bianconeri non rubano ma sono feroci: “Alla fine il Napoli si scansa da sé stesso e la Juve si tiene stretta lo scudetto grazie alla Fiorentina e al figlio di un interista. Ci manca solo che il settimo sigillo lo metta il Toro, vincendo domenica al San Paolo. Un destino insieme delirante e logico, perché la Juve è da sempre la più forte anche per come si nutre di antagonismo, per come distilla l’odio e lo trasforma in nettare. Ben più degli arbitri, il segreto della Juve è la Juve con il suo senso estremo di tutto.

Così il Napoli si ferma a un passo dal sogno, come quasi sempre a questo mondo: altrimenti non sarebbero sogni ma realtà. Ovvero il territorio dove governa l’antipatica, formidabile, insopportabile, orgogliosa razza padrona di Torino, quella che da cent’anni avvita bulloni, attività non molto poetica ma piuttosto redditizia. Mezza Italia la odia, invece dovrebbe imitarla anche nello sporcarsi le mani, nel saper soffrire. Non è rubare, è ferocia. È una vocazione”.

Invece sulla gara di ieri tra il Real Madrid e il Bayern Monaco scrive di potenze occulte, in quanto non è stato visto il fallo di mani di Marcelo che sarebbe costato un rigore contro i Blancos: “Se il VAR esistesse anche in Champions, forse adesso il Real non sarebbe in finale, la sedicesima della sua incredibile storia. Forse, non sarebbe neppure arrivato in semifinale. Invece va dritto a Kiev dopo un enorme rigore a favore del Bayern non visto dall’arbitro per una manata di Marcelo al pallone, e ce n’era pure un altro (Sergio Ramos su Lewandowski).

Tenendo conto che la semifinale dell’anno scorso venne scippata dal Real al Bayern ancora al Bernabeu, con due gol irregolari e un’espulsione di Vidal inesistente, e tralasciando l’ultimo minuto di Real-Juve, ecco che qui si va oltre il sospetto, qualche passo più in là dell’indiscutibile forza dei blancos. Come se potenze occulte, in fondo visibilissime, spianassero sempre la strada. Quando sfidi il Real non puoi essere solo forte, fortissimo, devi essere smisurato quanto i diversi tipi di potere che la macchina spagnola riesce ad esprimere, o ad esserne espressione”. 

 

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