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Crosetti: “La Juve poteva evitare la fotogallery con Moggi, ma lì continuano a esibire Scudetti che non esistono…”

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Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, ha pubblicato, sull’edizione odierna del quotidiano, un duro editoriale a proposito della visita di Luciano Moggi alla Continassa.

 

“A volte ritornano, ammesso che se ne fossero mai davvero andati. È il caso di Lucianone Moggi, dirigente ombra della Juventus, direttore ad honorem, grande capo alla carriera. Ieri è comparso alla Continassa, dove i bianconeri si allenano e dove hanno la sede e lo stadio. Baci, abbracci e selfie, come per i ragazzini che aspettano Ronaldo dietro le transenne, e stavolta da dietro quelle sbarre è sbucato un personaggio controverso, un grande dirigente senz’altro, peccato che sia anche un radiato dalla giustizia sportiva per fatti riguardanti proprio quella squadra, quella maglia, quegli scudetti.

Come se niente fosse, ecco comparire su Twitter le foto fraterne con Allegri e Chiellini. E non si tratta di bontà natalizia, perché Moggi alla Juve è visto così anche a Pasqua e Ferragosto, cioè sempre. Moggi? Il più bravo di tutti, ebbe del resto a dire Andrea Agnelli poco dopo essersi insediato alla presidenza, lui che non ha mai ipocritamente nascosto la sua formazione e il suo apprendistato sportivo sulle ginocchia di Lucianone e del dottor Giraudo. Nessuno dei due si è mai allontanato davvero dalla Juventus, come a Torino sanno anche i bambini. Ma se Giraudo si limita a dare ascoltatissimi consigli da Londra, dove per la cronaca fa l’immobiliarista, Moggi è invece assai più presente, scrive su giornali e siti, fa l’ospite in tivù. Le foto natalizie alle Vallette le ha postate lui, attivo sui social come un ragazzino, sempre battagliero e tonico. E del resto, se ieri si è presentato, mica potevano cacciarlo.

Ecco, forse, non essendo di sicuro stata un’improvvisata, qualcuno dalla sede della Juve poteva magari suggerirgli che non era il caso, o almeno di evitare la fotogallery. Sia come sia, Luciano Moggi è tornato laddove ha vinto tanto, e dove continuano a contare ed esibire anche i due famosi scudetti da lui conquistati e da lui perduti sappiamo come, sappiamo perché. Quegli scudetti non esistono, ma alla Juve li contano eccome, fortissimi in storia ma un po’ deboli in aritmetica. E comunque, suvvia, che volete che siano appena tre fotografie (cinque sul campo)”.

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