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De Giovanni: “Atteggiamento dei media nei confronti del Napoli per niente etico. Ammiro la tifoseria che non si esalta”

Nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Maurizio De Giovanni, scrittore.

“Noi facciamo numerosissimi scongiuri, ma la partita di stasera offre un’importante opportunità statistica per entrare nella storia. Se il Napoli si qualificasse oggi, lo farebbe insieme a Manchester City e Real Madrid, in un girone in cui è partito in terza fascia. Ricordo perfettamente che il sorteggio fu visto come ‘sfortunato’, avendo avanti Liverpool e Ajax. Il Napoli è alle porte della prima grande impresa della stagione ed è una cosa che non può passare inosservata. Sto combattendo una battaglia mediatica: la malattia di Inter e Juventus sono così più importanti di ciò che sta facendo il Napoli da catalizzare l’attenzione dei mass media. Il Napoli merita lo spazio che l’obiettività giornalistica dovrebbe dargli.

Il tifoso del Napoli merita la gratificazione di sentire i commenti tecnici su quello che il Napoli sta facendo, per quale motivo dovrebbe essere subordinata a qualcosa di veramente drammatico, che è sotto gli occhi di tutti, come quanto è stato scritto ieri sera dalla Juventus? Mi rendo conto che è grave, ma non capisco per quale motivo queste brutte notizie debbano prevalere quelle belle di un Napoli che ha rifilato 13 gol in 3 partite a Liverpool, Ajax e Ranger. Il giornalista non è un bottegaio per cui deve tenere conto del bacino dell’utenza, ma deve tener conto della rilevanza dei fatti. Non posso accettare che i quotidiani nazionali mettano in box in fondo a tutto una vittoria storica come quella del Napoli per privilegiare risultati meno positivi di squadre soltanto per un bacino d’utenza maggiore. È un errore di esercizio della professione, è grave, si ignorano una serie di principi etici. Tutto questo è inaccettabile, non capisco il motivo per cui il pubblico deve essere vittima di un’irrispettosa condotta che dobbiamo vedere ogni volta.

 

Infortuni? In una stagione come questa diventano di radicale importanza. L’infortunio di Dybala, l’ennesimo di Di Maria, i 6-7 titolari del Milan, Lukaku che tarda ad arrivare, lasciano tutti inevitabilmente il segno. Sono squadre che hanno fatto tournée all’estero molto remunerative cui il Napoli ha rinunciato per una preparazione tradizionale ed è quella che, al di là del solito infortunio di Osimhen -visto e considerato il suo gioco generoso- sta godendo di più fortuna tra le altre. La partita con la Cremonese è stata tutt’altro che semplice, ma neppure un furto, a differenza di quanto detto da Alvini. Siamo alla nona di campionato su 38. Ammiro molto la tifoseria del Napoli che è entusiasta, ma non esaltata. La novità di questo Napoli è che è verticale: quello di Sarri era orizzontale e bello a vedersi. Quello di quest’anno, in ogni momento, può partire verso la porta e finalizzare. Vedo un Napoli più vicino al Manchester City o del primo Liverpool e mi piace molto. I giovani di quest’anno sanno di giocarsi una buona fetta del proprio futuro in una vetrina così importante come la Champions League. La fame è il propellente migliore di questo Napoli e penso che Spalletti, molto intelligentemente, stia cavalcando quest’onda. Il rientro di Osimhen è fondamentale in questo senso, lui sa di essere un campione e vuole che gli sia riconosciuto, se lui accetta di giocare quando è necessario e fondamentale che giochi, il Napoli potrà utilizzare queste risorse in maniera opportuna. Sono convinto che non ci saranno cali di concentrazione, non è prevedibile il risultato, ma non credo sarà meno concentrato. Questa sera sarà ancora più bello veder giocare il Napoli, dopo aver visto le italiane che non danno lustro al nostro calcio”.

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