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De Giovanni: “Mercato Napoli? Ammirato per le scelte fatte”

IL noto scrittore e tifoso del Napoli Maurizio de Giovanni ha rilasciato alcune dichiarazioni  ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.

Stiamo assistendo in questa estate al tentativo di rivoluzione, l’Arabia Saudita sta attrezzando un’autorimessa di grandissimo livello per sostanzialmente usarla poco. Non credo che questo tipo di investimento possa essere produttivo, almeno nel medio periodo. Zielinski, che ha rifiutato una mega offerta dai sauditi, è incredibilmente da apprezzare. Diverso è l’atteggiamento di gente che a 20 anni, questi soldi non crede di vederli in tutta la vita e decide di fare questa scelta. Capisco più Gabri Veiga che Mancini. A 20 anni sbagli un campionato, t’infortuni, perdi un treno e rimani fuori zona, ma la scelta di Mancini è differente. Il tecnico avrà intorno a sé una ventina di persone tra agenti, procuratori e consulenti che mangiano su questo, è più difficile decidere in autonomia.

Giudizio sul mercato del Napoli? Sono ammirato dalle scelte che sono state fatte. Trattenere Osimhen è stata una grande operazione. Cajuste sono convinto che potrà dare il suo apporto per tipologia di atleta. Per quanto riguarda l’acquisto di Lindstrom credo che sia l’emblema di una piccola rivoluzione tattica di Garcia, che proporrà in attacco giocatori esterni meno sulla fascia, meno raddoppiabili come era successo da aprile in poi nella stagione scorsa. Sono incuriosito di vedere Raspadori in quella posizione così come il nuovo acquisto danese al posto di Lozano. Sono convinto che vedremo un Napoli nettamente diverso. Continuo a credere che abbiamo un problema nel vice-Lobotka, che non è sostituibile da Cajuste e Anguissa se non con un cambio di modulo. Natan è un grande punto di domanda, se non dovesse essere all’altezza dei titolari credo che con tutto l’affetto per Juan Jesus siamo scoperti”.

L’errore di Juve-Bologna? Siamo stati testimoni già dalla seconda giornata di un degli errori più grandi mai visti. Se c’è il provvedimento per Di Bello e Forneau vuol dire che si è almeno ammesso l’errore. Se il Bologna, però, non dovesse andare in Europa per due punti e la Juve per un punto raggiungere il risultato sperato, quella decisione risulterà decisiva”.

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