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De Laurentiis: “Juve-Napoli, è stata fatta giustizia. Pirlo? Pensi ad allenare”

De Laurentiis Napoli

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Capital. Ecco le sue dichiarazioni.

 

“Il Covid è stato purtroppo un evento epocale, che nessuno poteva immaginare. E’ stato un qualcosa che ha risvegliato le coscienze, ci ha posto prepotentemente a tanti perché. Uno fra tutti, l’inadeguatezza dello Stato nella gestione di un mandato affidatogli dagli italiani, il mandato di saper gestire la res pubblica e la salute pubblica. Abbiamo fatto acqua da tutte le parti.

Conte-Arcuri? La colpa principale è in noi italiani, sono stati troppo dormienti per troppi decenni. Abbiamo avuto delle piccole panacee qua e là, l’arrivo della tv negli anni ’50, il boom economico negli anni ’60, cose che hanno dimenticato un popolo che ha dimenticato di non essersi mai realmente unificato. Questa diversità tra Nord e Sud avrebbe creato un gap competitivo a livello europeo. Ci hanno messo alla berlina. Ricorderà cosa siamo stati e cosa siamo nella moda, c’è l’artigianato, la ristorazione, i grandi marchi come Ferrari, Maserati, Lamborghini, eccelliamo in tutto ciò che rappresenta il bello.

Fico candidato come sindaco di Napoli? Io lo conosco, è una persona di tutto rispetto. Non avrei alcun dubbio. Però io parlo da un altro concetto, è sbagliata proprio la costituzione italiana e le regole. Se sei il primo cittadino di una città devi essere super pagato, non puoi avere una cravatta che non ti sai fare nemmeno il nodo. Rappresenti una città intera ed hai uno stipendio da 4500 euro al mese, non esiste! O sei un pazzo o uno che ruba. Virginia Raggi? Ma è stata un disastro. Ho grande rispetto per Milano, ma cosa c’entra il paragone con Roma? Dobbiamo imparare ad unificarci, se non ci unificheremo non andremo da nessuna parte.

Pirlo? Dovrebbe fare l’allenatore e basta, e lasciare ai suoi rappresentanti societari ed il suo responsabile della comunicazione e dare una risposta interpretativa ad una sentenza dello Stato. In un casino come quello del Covid, dove lo Stato non si è dimostrato capace di affrontarlo, anteponi una legge dello Sport ad una legge statale? Rischiando il penale? Mi sembra una follia. Pirlo non fa l’avvocato, non conosce certe procedure, tutto quello che è accaduto a livello di protocolli. Non lo deve sapere. Non me la voglio prendere con Pirlo dandogli del pirla. Deve fare l’allenatore.

Se ho ricevuto telefonate insolite? Assolutamente no, soltanto telefonate di solidarietà. Qui non si trattava di vincere o perdere. E’ chiaro che abbiamo avuto tante adesioni. Sono un grande estimatore di Mario Draghi, mi ha telefonato per farmi gli auguri di Natale ed il compiacimento per la sentenza. Quello che è accaduto sia nella linea della giustizia. E’ romanista? Non vuol dire nulla. Dovremo pregare gli italiani, con questa trasmissione, di essere più vicini a ciò che gli appartiene”.

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