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De Laurentiis: “Quando mi chiamamo romano mi offendo. Il DNA è campano”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un’intervista durante il Congresso dell’ANCE.

 

Il patron azzurro, tra le tante cose, ha spiegato che si sente offeso quando lo chiamano “romano”.

Queste le sue parole: “Una cosa che mi offende è quando mi chiamano “il romano”. Mio nonno nel 1929 aprì un museo della pasta a Torre Annunziata. Ad un certo punto mio zio all’età di 18 anni scappò a Roma per fare l’attore, non era fotogenico e decise di essere dietro la macchina da presa.

Mio padre si laureò qui, la famiglia De Laurentiis è emigrata fuori dalla Campania ma ciò non toglie che il nostro DNA non sia campano. Sarebbe stato illogico che mentre giravo a Los Angeles, sono venuto a comprare il Napoli, che non esisteva più. Mia moglie e mio figlio Luigi mi definirono pazzo. Sono arrivato trovando una città piegata su se stessa, non c’era più quell’entusiasmo tipico”.

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