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Delio Rossi: “Sono stato vicino al Napoli quando era in Serie C, Cavani il più forte che ho allenato”

Delio Rossi

L’allenatore Delio Rossi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio.

“Tanto di cappello a Mancini per i risultati ottenuti. Non è semplice in questo momento mantenere tutti su una corda e dare continuità ai risultati. Gioco più scintillante in altre partite rispetto a ieri con la Bulgaria, ma l’importante è ottenere punti. Europeo? Le prerogative per disputare un’ottima competizione ci sono tutte, ma sarà fondamentale il come ci arriverai: perché i valori tecnici, che ci sono, dovranno essere espressi al meglio in quel periodo.

Napoli? Hanno avuto diversi infortuni, qualcosa di impronosticabile in questa stagione e chi fa paragoni con i campionati precedenti sbaglia. Sono presenti delle variabili che sfuggono, con una rosa completa il Napoli è di un livello, e con giocatori fondamentali assenti, è ovvio che il livello non è più lo stesso.

Società-Gattuso? I Presidenti partono dal presupposto che loro spendono soldi, e quindi, a prescindere da chi mette in campo l’allenatore, bisogna raggiungere l’obiettivo prefissato ad inizio stagione, il quale, nel caso del Napoli, è il piazzamento Champions. E se non raggiungi questo obiettivo, importante per le casse, fai un “Bagno” in termini economici.

 Quanto hanno inciso le coppe in una stagione così particolare? Le coppe incidono indipendentemente dal Covid, e lo fanno soprattutto se non hai la struttura tale da poter giocare la partita della vita ogni tre giorni. Io sono andato in Champions con la Lazio, e non avevo la rosa adeguata per giocare ogni 3 giorni, dove sai che è importante la partita contro il Real Madrid ma lo è altrettanto quella con il Chievo.

 Un ricordo di Cavani? Io ho avuto il giocatore più forte fisicamente mai visto. Aveva la forza di presentarsi davanti al portiere e poi ritornare a contrastare sulla fascia l’attaccante avversario. Arrivava sotto porta 4-5 volte, e quando arrivi 4-5 volte sotto porta, prima o poi la butti dentro. Giocatore formidabile, all’epoca era giovane ma si intravedevano già le sue grande qualità. Le frizioni con Zamparini arrivarono proprio quando decise di vendere Cavani ad una diretta concorrente che, all’epoca, era il Napoli. Chiesi di cederlo all’estero, ma alla fine lo prese De Laurentiis.

Io vicino al Napoli? Sì, in serie C. All’inizio dell’epoca ADL, fui costretto a dire di no perché ero in Serie A con il Lecce”.

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