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Dieci anni fa falliva il Napoli. Dalla C alla Champions, ripercorriamo la storia dell’era De Laurentiis…

Sono passati dieci anni dal 2 agosto 2004, quando la settima sezione del Tribunale fallimentare di Napoli decretò il fallimento della società per eccesso di debiti. Ricordo grandi e piccini che piangevano. Il Napoli non esisteva più. Addio allo stemma azzurro con la N, ai trofei vinti e alla possibilità di giocare ad alti livelli contro i club più prestigiosi del mondo. Coloro che avevano esultato per la vittoria di due scudetti e visto giocare al San Paolo il giocatore più forte di tutti i tempi erano preoccupati. Molti volevano acquistare il Napoli per pochi milioni. Tra tutti Luciano Gaucci con i suoi 5 milioni di euro. Alla fine la spuntò l’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis che divenne presidente della Napoli Soccer. Grazie al lodo Petrucci, la squadra azzurra ricominciò dalla Serie C. Il primo acquisto fu il centrocampista Montervino che si allenava senza palloni e divisa ufficiale, il tecnico, Giampiero Ventura (poi esonerato, al suo posto fu scelto Edy Reja). Il Napoli non riuscì subito a essere promosso in Serie B. Nei play-off arrivò la sconfitta nel derby contro l’Avellino. L’anno successivo però il Napoli conquistò facilmente la Serie B, prima nel girone B con 68 punti. In seguito alla promozione il presidente comprò marchio e trofei: tornò la vecchia denominazione SSC Napoli.
Il campionato di Serie B 2006/2007 fu uno dei più seguiti. La Juve, dopo Calciopoli ricominciava dalla B, il Napoli cercava la promozione immediata. Il 10 giugno 2007 grazie al pareggio con il Genoa, entrambe le squadre festeggiarono sul campo la conquista della Serie A, consolidando il gemellaggio. Prima in classifica la Juve con 85 punti, poi il Napoli con 79 e il Genoa con 78. Dieci i punti di distacco con la quarta (il Piacenza) e nessun play-off.
Nel primo anno di Serie A il Napoli di Reja, con Hamsik e Lavezzi, arrivò ottavo, giocando l’Intertoto per partecipare alla Uefa. L’anno successivo dodicesimo, poi il Napoli cambiò allenatore (da Donadoni a Mazzarri) e arrivò sesto, partecipando alla Uefa. Nella stagione 2010/2011 arrivò terzo e tornò in Champions League. L’anno successivo quinto in campionato ma riuscì a conquistare il suo primo trofeo post fallimento. Il 20 Maggio 2012, allo stadio Olimpico, il Napoli sconfisse la Juve 2 a 0, grazie alle reti di Cavani e Hamsik, e vinse la Coppa Italia. Nel campionato 2012/2013 il Napoli arrivò secondo, vicino alla Juve campione d’Italia (87 punti contro 78 degli azzurri). Via Mazzarri e Cavani, arrivano Benitez e Higuain. Il Napoli disputa una Champions eccellente, nel ‘Girone della morte’ con Borussia, Arsenal e Marsiglia gli azzurri vengono eliminati nonostante i 12 punti conquistati. In campionato il Napoli arriva terzo ma riesce a vincere la sua seconda Coppa Italia contro la Fiorentina (3 a 1 con doppietta di Insigne e gol di Mertens).
Ma la storia non finisce qui, i tifosi aspettano con ansia il prossimo trofeo…

Articolo di Chiara Di Tommaso

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