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Dopo Napoli-Verona: tempo effettivo di gioco, cos’è e come potrebbe cambiare il calcio

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Il calcio è uno sport che, soprattutto negli ultimi anni, è in continuo cambiamento e l’introduzione del tempo effettivo potrebbe essere l’ennesima modifica al proprio regolamento. 

Ma cosa si intende per tempo effettivo? Il tempo effettivo è semplicemente lo stop al cronometro ogni qual volta il gioco è fermo. Per fare un esempio concreto basta pensare al Basket o al calcio a cinque sport dove il cronometro si ferma sempre quando il gioco viene interrotto.

In attesa di scoprire se e come potrà essere introdotto nel regolamento, il tempo effettivo negli ultimi tempi è al centro dei discorsi di allenatori e vari addetti ai lavori. In molti, come lo stesso Spalletti, ne chiedono l’utilizzo perché dei complessivi 90 minuti di una partita se ne riescono giocare al massimo i 2/3.

In questa stagione, per esempio, nessuna partita del Napoli ha raggiunto i 60 minuti di tempo effettivo di gioco (2/3 di 90 minuti). La partita in cui si è giocato di più è Napoli-Cagliari con 55′ 53” mentre quella in cui si è giocato di meno è Napoli-Torino con 34′ 20” di gioco effettivo, in pratica circa 11 minuti in meno di un solo tempo tempo.

Come cambierebbe il calcio? Prima di tutto potrebbe cambiare la durata dei due tempi. La proposta più accreditata al momento sarebbe quella di giocare due tempi da 30 minuti di gioco effettivo in modo da tale da ottenere 60 minuti di gioco.

Con l’introduzione del tempo effettivo cambierebbe radicalmente il modo di giocare. Non ci sarebbe più spazio per i comportamenti antisportivi come calciatori che perdono tempo su rimesse laterali o dal fondo o che simulano infortuni costringendo gli avversari a buttare la palla fuori. Si eliminerebbero anche le polemiche sui minuti di recupero ed anche sul tempo perso per soccorrere un calciatore infortunato.

Cambierebbe anche il modo di preparare le partite perché sarebbe praticamente annullato l’ostruzionismo. Ad esempio squadre come il Torino di Juric e il Verona di Tudor che fanno di questo elemento una delle loro soluzioni di gioco sarebbero costrette a modificare del tutto il loro piano tattico.

A beneficiarne sarebbe senza dubbio lo spettacolo perché senza ostruzionismo e comportamenti antisportivi le partite sarebbero più ricche d’azione e di conseguenza più appetibili per i tifosi.

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