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FIGC, Gravina: “Esistono un piano B e C in caso di stop”

gravina

Il portale Tuttomercatoweb riporta le parole del presidente della FIGC Gabriele Gravina a margine del Consiglio Federale che si è tenuto oggi.

Un lungo intervento, dove parla della possibilità dello stop, sul caos Nazionali e Asl e della sede unica per i tamponi. A seguire il suo intervento:

Per quanto riguarda le condizioni generali, la riflessione da fare ora è che dobbiamo essere pronti a fronteggiare momenti più critici all’orizzonte. L’ottimismo deve accompagnare la programmazione, continuare a ipotizzare scenari negativi riguardano economia e paesi. Esistono un piano B e un piano C che terremo per noi, ci sono confronti costanti e continue e tutti sanno le condizioni a cui dobbiamo puntare. Il calendario com’è strutturato e le soluzioni alternative.

Sotto gli occhi di tutti ci sono le incongruenze nelle scelte delle ultime ore. Ci sono divergenze anche a livello internazionale. La Uefa, addirittura, esonera dal fare tamponi a calciatori, atleti e membri dello staff che hanno già superato il contagio del Covid. Noi in Italia invece lo disconosciamo, li sottoponiamo a tamponi e quarantena. Io non posso dare una spiegazione tecnica e politica a un quesito posto oggi al CTS. La quarantena è quarantena a tutti gli effetti e c’è un equivoco. C’è semmai un fraintendimento su cosa si intende per isolamento presso struttura di fiducia.

“Le Leghe hanno un’autonoma capacità organizzativa, sono contento che si sia entrati nell’idea di arrivare a una centralità per lavorare i tamponi. Il protocollo FIGC è uno dei più severi, lo abbiamo confrontato con le altre federazioni. L’indice di contagio è basso, è 0,5 per mille nel nostro mondo, rispetto a 12-16 per cento con tamponi/positività nel mondo. Questo vuol dire che il controllo FIGC funziona ma non possiamo pensare di avere zero contagi.

Il protocollo c’è ma per farlo funzionare deve essere rispettato. Oggi la Lega di A ha proposto la possibilità di renderlo più severo, io sottoscrivo tutto ciò che è aggiuntivo a quel che abbiamo avuto in modo di autorizzazione dal CTS, a dimostrazione che non ci sono riserve sull’ammorbidimento su procedure che tutelino la salute.

La disparità di trattamento genera un impatto negativo sul valore della competizione a valore nazionale e internazionale. Alcune Federazioni, giovedì prossimo, giocheranno i play-off senza alcuni giocatori. Questo impatta sul valore della competizione. Abbiamo chiesto al Governo uniformità, abbiamo fatto di tutto coi direttori della ASL ma non possiamo far cambiare se non con la manifestazione della nostra posizione.”

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