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Football Leader, le parole dei protagonisti

È iniziata questo pomeriggio, con un triangolare di beneficenza al centro sportivo “ArciScampia”, l’edizione 2019 dell’evento Football Leader.

 

A margine dell’evento, alcuni dei protagonisti hanno rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti presenti, tra cui anche quelli di 100×100 Napoli.

Sven-Goran Eriksson: “Ad Ancelotti non posso dare consigli, lui è il top del top. Inzaghi? Ha fatto bene a restare alla Lazio, sta facendo un ottimo lavoro. Non so spiegare la pessima annata della Fiorentina. Chiesa? Non lo conosco bene, ma ho allenato suo padre, se è forte quanto lui allora vuol dire che è davvero bravo. Mi auguro che l’anno prossimo il campionato sia più competitivo, senza una squadra che possa chiudere il discorso già a febbraio. La Juve è fortissima ma sarebbe bello vedere altre squadre lottare per vincere. Sono convinto che Ancelotti farà un grande lavoro, anche se non so se sarà sufficiente per battere la Juve: non basta solo l’allenatore, anche i calciatori devono fare il loro dovere”.

Fabio Liverani, tecnico del Lecce: “Tutino, Palmiero e Luperto? Conosco benissimo i primi due, hanno fatto la scalata dalla C alla B come noi e sono pronti per il salto. Luperto è sicuramente una certezza, visto che ha già giocato con il Napoli. Dovremo ritrovare un po’ di certezze, visto che manchiamo da un po’ in Serie A, serviranno circa 8-10 giocatori per provare a salvarci, serviranno giocatori pronti a lottare, con entusiasmo e voglia di stupire. Profili alla Gervinho o alla Bruno Alves? Serviranno anche giocatori di esperienza e personalità, in grado di trainare i più giovani”.

Mario Beretta, coordinatore del settore giovanile del Milan: ” Gaetano? Non consiglio nulla al Napoli, sanno benissimo cosa fare, in particolare Gianluca Grava, lo gestiranno al meglio. E’ un talento con grandi qualità, più la Prima Squadra è di grande qualità, più il giovane rischia di non trovare spazio. Probabilmente valuteranno se tenerlo o se mandarlo a giocare in C o in B, dipenderà anche dalle richieste. Finalmente i giovani hanno iniziato a giocare, un po’ come succede all’estero. Poi ogni club ha la sua strategia, la sua filosofia e decide come impostare il proprio lavoro. Sicuramente anche Mancini, convocandoli in Nazionale, ha dato grande impulso, e non solo con gli stage. Ci vorrà ancora un po’ di tempo e di lavoro, è importante da parte nostra, come addetti ai lavori, gratificarli un po’ di più anche quando ci sono momenti di difficoltà che un ragazzo può avere per mancanza di esperienza. Primavera 1?È stata una scelta giusta fare un campionato con retrocessioni e promozioni, so benissimo qual è la difficoltà che affrontano i ragazzi salendo in Prima Squadra. Con questo campionato cominci a capire anche l’importanza del risultato”.

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