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Ghoulam: “Napoli unica città che non dimentica gli infortunati, da tempo ho deciso di restare a Napoli”

L’esterno algerino del Napoli dopo la visita di controllo a Villa Stuart ha rilasciato una lunga intervista a “Il Mattino”.

Ecco alcuni passaggi dell’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul quotidiano napoletano oggi in edicola:

“Il Napoli non è in calo, è solo un momento dovuto al fatto che eravamo convinti di battere il City e superare il turno. Quella sconfitta in casa ha avuto un certo effetto sulle nostre prestazioni. Si gioca tanto, ci sono anche le nazionali, difficile recuperare energie ma tempo per allenarsi sembra non ce ne sia.

Europa League? Non snobbiamo nulla, affronteremo il Lipsia come se fosse una finale. Noi scendiamo in campo ogni volta per vincere, si diventa grandi così dando sempre il massimo.  

Io devo tanto a Sarri che mi ha disciplinato tatticamente e in fase difensiva e a Benitez che mi ha portato qui insegnandomi a fare la fase offensiva. Devo ringraziare anche Hamsik e Insigne perchè giocare con loro rende la vita facile a chiunque. 

Il rinnovo del contratto? Da tempo avevo deciso di rimanere a Napoli, ma per i tanti impegni non c’era mai tempo per mettere a punto i dettagli. L’infortunio mi è servito per mettere a punto anche il contratto, ma il Napoli sapeva che non sarei andato via. Altrove un calciatore infortunato esce dal cuore dei tifosi, a Napoli non è successo.

A Napoli per Maradona? Siamo algerini quindi anche Zidane è un grande, ma Maradona è unico. Con i miei dieci fratelli siamo cresciuti con i suoi gol. Per me giocare nello stadio di Maradona, il San Paolo, è un’emozione unica.

Il mio recupero? Mentalmente sono carico al 100%, sto bene e non dico altro. E’ straordinario come mi sta seguendo il Dott. De Nicola. Miei colleghi in Francia per uno stesso infortunio non hanno avuto le stesse attenzioni umane e professionali che io ho avuto dal Napoli e dallo staff medico”.

Sullo scudetto.

“A fine stagione nello spogliatoio ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso che avremmo dovuto provarci e abbiamo deciso di restare per provarci. Quella parola non la pronuncio. Non sono scaramantico ma i tifosi lo sono e per loro rispetto non la pronuncerò mai”.

Fonte il Mattino.

 

 

 

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