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Graziano Pellè, dalla Cina con maleducazione

Già protagonista di gesti anti-sportivi, il centravanti è stato mandato via dall’Italia dopo l’episodio di ieri.

Il bruttissimo gesto di Pellè ieri sera in Italia-Spagna è stato pagato a caro prezzo dal calciatore salentino con l’allontanamento immediato dalla Nazionale. L’ex attaccante della Sampdoria si è reso protagonista di un momento ignobile per l’intero sistema-calcio italiano, con l’aggravante di compierlo indossando la maglia della nostra gloriosa Nazionale.

Repentina e finalmente efficace l’azione della Federazione, che ha punito un’immagine bruttissima e nefasta sotto tutti i punti di vista. Una mancata stretta di mano di un calciatore al proprio allenatore, dopo una sostituzione fra l’altro nemmeno troppo prematura, è un gesto meschino che non poteva passare inosservato e restare impunito agli occhi degli sportivi. Punita anche la redicività del calciatore che agli ultimi Europei aveva “scimmiottato” Manuel Neuer in un momento topico della lotteria dei rigori nei quarti di finale, sbagliando poi il penalty in modo vergognoso.

Senza la “cacciata” sedutastante dalla Nazionale di Pellè, oggi un adolescente di una qualsiasi scuola-calcio avrebbe potuto pensare di fare lo stesso ed imitarlo, giustificato dal modus-operandi del centravanti. Ben vengano azioni repentine che, prima che punitive per chi le commette, siano educative per chi le osserva da lontano. Non si parla di errori in campo, quelli possono commetterli anche i più grandi fuoriclasse, ma di errori di vita.

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