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Il Barcellona di Xavi: i nuovi vecchi principi, i giovani e due mesi di tempo per migliorare

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Il Napoli di Luciano Spalletti pesca il Barcellona di Xavi Hernandez nel sorteggio degli spareggi di Europa League.

 

L’ex centrocampista balugrana, Xavi, è stato chiamato per la restaurazione del club catalano.

Il disastro dell’era Koeman accompagnato dall’addio di Messi hanno chiuso un’era e l’ex numero 6 ha il compito di iniziarne un’altra.

Fino a questo momento non è stato proprio un cammino semplice: 6 panchine caratterizzate da 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte tra cui quella decisiva con il Bayern Monaco che ha sancito l’eliminazione dalla Champions e il conseguente approdo in Europa League.

Ma le idee dell’allenatore spagnolo cominciano ad intravedersi: il ritorno al tikitaka di Guardiolana memoria di cui Xavi ha custodito i segreti in campo e a cui si ispira da quando allena: dominio del gioco attraverso il possesso del pallone, ricerca della superiorità numerica in uscita, aggressività senza palla e recupero immediato: trovare i centrocampisti oltre la linea, in particolare Sergio Busquets, orientarsi, scaricare rapidamente, tagliare linee in verticale.

Ed è proprio tra i centrocampisti che Xavi si ritrova una vera e propria fortuna tra le mani. L’esperto Busquets è accompagnato da tanti giovani, se non giovanissimi, che già dimostrano di poter competere ad altissimi livelli: De Jong, Pedri, Gavi e tanti altri giovani della Masìa che ha già fatto esordire e che in due mesi avranno ancora tanto spazio per poter acquisire la giusta sicurezza.

Modulo? Anche qui il nuovo allenatore del Barcellona ha già stupito, e tanto. Nelle prime 6 gare ha più volte alternato una difesa a 4, con un conseguente 4-3-3, con una difesa a 3. Nell’ultima gara addirittua un innovativo 3-3-3-1 nella sfida pareggiata per 2-2 contro l’Osasuna. Insomma, il Barcellona è ancora alla ricerca della sua nuova, vecchia, identità. Ma per la sfida contro gli azzurri c’è ancora tempo.

Eccolo l’alleato di Xavi e il peggior nemico del Napoli in questa doppia sfida: il tempo. Forse in questo momento, col il Barca ancora in fase di rodaggio, la squadra di Spalletti sarebbe partita addirittura favorita. Ma con il tempo a dispozione per dare una vera impronta alla squadra c’è la netta sensazione che Xavi possa creare qualcosa di importante.

Anche il mercato di gennaio è un elemento da non sottovalutare: con Aguero fermo, i blaugrana sono praticamente senza attaccante e chissà se Laporta deciderà di regalare al suo pupillo qualche nuovo innesto.

 

 

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