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Il caffè del professore – Paramonza Monza Po

Il caffè del professore – a cura di Bruno Siciliano, ordinario di Robotica alla Federico II.


Prima trasferta da Campioni d’Italia in totale surplace. Partenza all’alba di domenica, ancora con le emozioni vive dell’epico one-man-show di Bono al San Carlo della sera prima e del suo omaggio a Napoli e al Napoli.

 

Dopo la consueta tappa all’albergo del Napoli per incitare i nostri ragazzi che si imbarcavano sul pullman per lo stadio, abbiamo apprezzato l’atmosfera amichevole all’esterno del Brianteo con i tifosi locali a complimentarsi per lo scudetto e noi con loro per il brillante campionato. Molto simpatica l’intervista con l’inviato di Monza News.

Oltre alle rituali foto di gruppo, mi sono molto divertito alle numerose richieste di selfie da parte di tifosi partenopei dopo che in settimana un mio video goliardico di entrata in aula al coro di SIAMO NOI, SIAMO NOI, I CAMPIONI DELL’ITALIA SIAMO NOI aveva letteralmente spopolato sui social raggiungendo più di due milioni di visualizzazioni. Un nuovo ruolo per me, abituato alla ribalta nel campo scientifico, ma in fondo chi mi conosce sa bene che la passione da me versata nel tifo è la stessa di quella profusa nell’insegnamento e nella ricerca.

Stavolta ero in tribuna centrale, avendo ricevuto dei biglietti omaggio, e ho potuto apprezzare da vicino il pasillo de honor riservato ai neo-campioni da parte dei giocatori monzesi all’entrata delle squadre in campo. Lo stesso Spalletti in conferenza stampa post-partita avrebbe poi rivelato l’inconsueto striscione di benvenuto che li aveva accolti negli spogliatoi. Peraltro, encomiabile il fatto che non vi sia stato neanche un coro offensivo contro di noi da parte dei tifosi locali, circostanza più unica che rara dell’intera stagione.

Onestamente, il Napoli non ha giocato una gran partita ed è stato quanto meno sorprendente che i secondi titolari schierati non abbiano dato l’anima per mettersi in luce. Il Monza, che pure non aveva grosse motivazioni di classifica se non quella di ben figurare contro i campioni, ha giocato con grinta e ha meritato di vincere. Restano tuttavia le ombre degli episodi del secondo tempo con ben tre casi di sospetti falli in area di rigore ignorati da un arbitro apparso francamente modesto —il fallo al contrario fischiato su Osimhen colpito nettamente al polpaccio da Pessina mentre tentava di controllare un pallone grida allo scandalo.

Certamente la sconfitta senza aver lottato strenuamente non è rispettosa verso gli ottomila napoletani presenti tra i quali la solita nutrita rappresentanza di tifosi residenti al nord. D’altronde, questa era poco più di una passerella. Però una constatazione va fatta: sarà un caso, ma le quattro sconfitte in campionato —n.b. senza segnare un gol, circostanza quanto meno singolare per una squadra votata all’attacco— sono coincise con l’assenza del tifo organizzato. La spinta dei cori è parte integrante del tifo, la percepiscono i giocatori in campo e anche la società lo ha capito contribuendo finalmente a un Maradona tutto azzurro in queste ultime giornate.

La prossima in casa contro l’Inter andrebbe vinta per raggiungere il record di aver battuto tutte le diciannove squadre avversarie almeno una volta nel torneo. A risentirci dal Dall’Ara per l’ultima trasferta con l’en plein del mio record personale #FNSCD.

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