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Il caffè del professore. Rangers-Napoli, una trasferta storica

Il caffè del professore – a cura di Bruno Siciliano, ordinario di Robotica alla Federico II.

Il caffè di stamane è quello solubile a bordo del volo da Edimburgo per Zara, nulla a che vedere con un buon caffè napoletano. Ma è particolarmente dolce dopo la serata magica di Ibrox e il Napoli sontuoso, che abbiamo ammirato in pochi sparuti tifosi, che guida il Gruppo A di Champions League a punteggio pieno davanti, nientepopodimenoche, a Liverpool e Ajax. Un’alba stupenda all’imbarco a Ingliston di una storica trasferta scozzese di ben quattro giorni caratterizzata da tempo inaspettatamente bello ed emozioni davvero intense: il minuto di raccoglimento, la coreografia dedicata alla Regina da parte della curva dei Rangers e l’inno God Save the Queen cantato da tutto lo stadio in perfetta continuità con la partecipazione popolare dei giorni precedenti. Niente musica Champions, come preannunciato.

L’atmosfera che si respira in città a Glasgow è comunque diversa da quella compassata dell’austera Edimburgo. La “cena della vigilia” nella gremita steakhouse Miller & Carter situata nell’edificio stupendo di epoca post-vittoriana del vecchio ufficio postale racconta di una città moderna, vibrante, piena di giovani per una popolazione di una volta e mezza quella della capitale scozzese. Nella mattinata di ieri siamo andati a visitare il Celtic Park, bellissima struttura di quel verde intenso del trifoglio gaelico che da sempre ispira i giovani alla ricerca delle tradizioni. Lì abbiamo fatto un simpatico incontro con due inglesi di origine indiana provenienti da Birmingham, che mi hanno chiesto di poter fare una foto con la immancabile sciarpa del Napoli che porto da sempre al collo durante ogni momento delle mie trasferte: in qualche b&b freddo l’ho anche indossata di notte qualche volta 😉 Tifosissimi del Napoli, i poveretti erano rimasti senza biglietto dopo aver acquistato i titoli d’ingresso del settore ospiti direttamente dal club. Ho suggerito loro di seguire il nostro metodo, l’acquisto su rete dai vari broker ovvero di provare a cercarli fuori lo stadio: come inglesi avrebbero sicuramente trovato meno difficoltà di noi. Avevo saputo, infatti, che i biglietti del settore ospiti erano poi stati messi in vendita a 65 sterline per i tifosi locali ―infatti il settore era pieno― per cui magari qualcuno avrebbe cercato di venderli guadagnandoci. Proprio stamane in aeroporto ho appreso che alcuni tifosi partenopei li avevano acquistati in loco pagandoli 120 euro un’ora prima dell’inizio del match: la metà rispetto ai nostri!

Nessun problema nel girare attorno a Ibrox con la sciarpa del Napoli, visitare lo store dei Rangers e chiacchierare piacevolmente con i tifosi. Avevo letto della loro solidarietà verso i nostri tifosi assenti e ho sportivamente augurato loro che il principio di reciprocità seguito dall’UEFA possa essere derogato in modo che loro possano visitare la nostra amata città. Qualcuno mi ha detto che aveva già provveduto ad acquistare voli e servizi, attratto dalle bellezze e dalle tradizioni dei nostri luoghi e, non ultimo, dall’esperienza di visitare il mitico Stadio Diego Armando Maradona. È mia convinzione che Comune e SSCN debbano sedersi intorno a un tavolo per trovare la chiave per la valorizzazione del nostro “tempio”: penserei quanto meno a un museo e a un grosso store, oltre che al miglioramento generale dei servizi.

Eravamo seduti in tribuna con altri tifosi napoletani, circondati da steward e poliziotti che ci separavano dai fan locali. Qualcuno di loro, all’episodio del primo rigore con la doppia esecuzione si è scaldato troppo, probabilmente per l’alcool accumulato, e ha lanciato verso di noi un bicchiere con del liquido e cubetti di ghiaccio. Alcuni di questi ci hanno colpito. Meno male che gli steward hanno fatto da testimoni allorché alcuni addetti alla sicurezza, insolfati dai fan scatenati, hanno provato ad addossare a noi la colpa delle scaramucce verbali e gestuali fra i due gruppi. Il tutto è rientrato anche per la evidente superiorità tecnica e tattica ―non solo numerica dopo l’espulsione in occasione del primo rigore― di un Napoli messo in campo in maniera perfetta da Spalletti, anche per quel che riguarda la gestione dei cambi. I miei voti in pagella sono idealmente tutti superiori a otto, da un Meret sempre più sicuro ―la parata con la mano di richiamo sul tiro insidioso da fuori area diretto all’incrocio dei pali è stata notevole― al giovane Zerbin che ha giocato l’ultimo quarto d’ora con l’autorevolezza di un giocatore navigato. Su tutti un Politano stellare sulle due fasi e un Anguissa che dà solidità a uno dei più forti centrocampo d’Europa attualmente. La panchina di quest’anno è decisamente più forte di quella degli anni precedenti e non è un caso che il secondo e terzo goal siano arrivati da parte di due subentrati: il tenero Jack e il duro Tanguy 🙂

Tre gol previsti prima della partita e promessa mantenuta come si può vedere nelle foto. La serata è terminata nello storico pub irlandese The Brazen Head. I tifosi del Celtic che avevano seguito la loro squadra in TV impegnata in prima serata in trasferta contro lo Shakthar ―pareggio e mancata vittoria dopo aver dominato il match― e poi gli odiati cugini dei Rangers da noi asfaltati ci hanno accolto con canti e abbracci al nostro ingresso con le sciarpe. La cremosa Guinness è scorsa a fiumi una pinta dopo l’altra e la chicca è stata la replica della Coppa dalle grandi orecchie con i nastri celebrativi della loro vittoria in finale contro l’Inter a Lisbona nel maggio 1967. È stato bello abbracciarla e sognare a occhi aperti …

Lunga coincidenza a Zara per poi volare su Bari solo nel pomeriggio dove ritroveremo la mia auto per rientrare a Napoli in serata. Un venerdì pieno di impegni accumulatisi e sabato si riparte già per Milano. A risentirci da San Siro dopo lo scontro al vertice con i rossoneri … #FNSCD

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