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Il caffè del professore – Zwei Pallonen Afammokken

Il caffè del professore – a cura di Bruno Siciliano, ordinario di Robotica alla Federico II.

Europa azzannata con una prestazione da grande squadra. Dopo i primi 20 minuti in cui l’Eintracht ha osato facendo leva sulla vigoria fisica ma con scarsa tecnica, c’è stata una sola squadra in campo e i palloni sarebbero potuti essere ben più di due, non solo per il rigore parato sullo 0-0 ma anche in virtù della superiorità numerica del secondo tempo. Il tutto alla faccia delle ciucciuvettole dei network del nord che chiosavano come il cammino in Champions sarebbe stato tutt’altra storia rispetto al dominio in campionato.

Ambiente ostile per le provocazioni ricevute da alcuni tifosi azzurri nella vigilia, con il centro tappezzato di adesivi e locandine offensive non solo da parte degli ultras locali ma anche di quelli bergamaschi gemellati che pare fossero in città.

Ma riavvolgiamo il nastro. Questa è una lunga trasferta iniziata con un evento speciale: l’udienza papale lunedì mattina in occasione del workshop organizzato dalla Pontificia Academia Pro Vita sulle nuove tecnologie e i cambiamenti profondi che queste generano nella vita umana, nelle relazioni, nel modo di conoscere e di stare al mondo. Assieme agli altri accademici invitati a parlare —io unico di due italiani— sono stato presentato personalmente al Santo Padre come esperto mondiale di tecnologie dell’informazione. Una emozione fortissima stringere la mano a Papa Francesco e portargli il saluto dell’Università di Napoli Federico II. Alla sua esclamazione “Napoli” mi è partito spontaneo dal cuore un “Forza Napoli” che per me vale una intera vita.

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L’episodio sarebbe poi stato ripreso nell’articolo apparso ieri online sul prestigioso Frankfurter Rundschau con l’intervista rilasciata alla simpatica Kathrin Rosendorff nel cuore di Francoforte, il Römerberg illuminato da un sole primaverile e dall’azzurro del cielo e dei tifosi radunati in piazza. Il nostro gruppo dei Partenopei Boys 1926 dei Distinti era degnamente rappresentato.

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A differenza delle trasferte europee precedenti, questa volta ho viaggiato il giorno della partita per l’impegno in Vaticano. All’atterraggio del volo a Francoforte partito da Roma, mi sono trovato a centro cabina a dirigere i cori di incitamento dei tantissimi supporters azzurri che siedevano nelle file posteriori. Situazione un po’ imbarazzante per gli altri passaggeri e gli assistenti di volo Lufthansa ma abbiamo davvero pariato!

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Come da copione, alloggio in appartamento (piuttosto che in hotel) e grande scaramantica spaghettata con gli amici prima della partita. Fra questi il grande Florian, mio amico bavarese tifoso del Bayern e del Toro (avendo vissuto cinque anni a Torino) che ci aveva raggiunto da Monaco per unirsi a noi e tifare Napoli. Il menu è stato rafforzato con la mozzarella acquistata da me a Fiumicino in mattinata.

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Bell’impianto il Waldstadion, gremito con i suoi 47.500 paganti ieri sera, che avevo già visitato a giugno 2017 in occasione del concerto dei Coldplay. L’accesso allo stadio è stato quanto mai singolare. Al gate indicato c’era praticamente una bolgia, per cui ci siamo incamminati lungo il perimetro sino a trovare un cancello per l’accesso dei veicoli degli invalidi. Una volta dentro non abbiamo trovato alcun tornello, nessuno avrebbe controllato il nostro biglietto né tanto meno siamo stati perquisiti. E infatti nel Settore Ospiti abbiamo sentito diverse storie di tifosi riusciti a entrare senza biglietto o con duplicati di altri. Davvero inaspettatato! Molto belli la coreografia della curva locale e i cori con sciarpata dei tifosi bianconeri durante tutto l’incontro. 

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Per contro, il deflusso è stato molto ben organizzato. Siamo stati scortati dalla polizia attraverso una stradina sicura attraverso il bosco —non a caso, il nome dello stadio deriva da Wald che significa foresta— per raggiungere la stazione della S-Bahn che ci avrebbe riportato alla stazione centrale con poliziotti a bordo e poi ovunque sino nelle strade limitrofe per evitare il ripetersi degli agguati della notte prima.

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Stanchi ma ebbri di gioia per la storica serata che probabilmente ci varrà il passaggio ai quarti per la prima volta nella nostra storia in Champions, abbiamo festeggiato con una seconda spaghettata bagnata dal gin regalatoci di Florian. La trasferta continua, domani a Pisa per la visita all’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna a Pontedera e alla Iuvo (eccellenza italiana per la produzione di esoscheletri), quindi con il collega e amico Nicola Vitiello sabato a Empoli. A presto risentirci dal Castellani #FNSCD.

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