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Il fuorigioco semiautomatico, la UEFA: “Lo si fa per il bene del gioco“

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Il presidente della Commissione Arbitri dell’Uefa Roberto Rosetti ha parlato dell’introduzione del ‘fuorigioco semiautomatico’ da oggi in Champions League.

La Uefa spera di rendere più fluide le partite del massimo torneo continentale: lo fa «per il bene del gioco». Questo nuovo strumento, che «ha funzionato perfettamente» il 10 agosto, in occasione della Supercoppa Europea fra Real Madrid ed Eintracht Francoforte, punta a «migliorare il corso della partita e la coerenza nelle decisioni» arbitrali, ha sintetizzato Roberto Rosetti.

Nella «tecnologia semiautomatica del fuorigioco», l’Uefa ripone le stesse speranze della Fifa, che l’ha testata nell’ultima Coppa d’Arabia, poi al Mondiale per club ed è pronta a utilizzarla ai Mondiali in Qatar. L’obiettivo è quello di stabilire in ogni momento la posizione dei giocatori e del pallone, andando oltre l’occhio umano, grazie a telecamere poste sotto il tetto degli stadi, in grado di «tracciare fino a 29 punti di visione diversi» per giocatore. Posto al centro del pallone, un sensore invierà poi i dati alla camera di visione per determinare quando viene giocato, con una precisione umanamente irraggiungibile e consentendo di avvisare automaticamente i video-arbitri se l’attaccante è effettivamente in fuorigioco.

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