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Il medico di Maradona si difende: “Odiava i medici, ha avuto un attacco cardiaco”

Indagato per omicidio colposo Leopoldo Luque, medico personale di Diego Armando Maradona, si difende delle accuse e ai media argentini presenti davanti casa sua chiarisce alcuni aspetti. 

La Giustizia argentina ha avviato un’indagine su Leopoldo Luque medico personale di Maradona. Effettuate anche delle perquisizioni nella casa e nell’ambulatorio del medico.

Le indagini avviate per capire se Maradona è stato sottoposto a cure adeguate dopo quello che gli inquirenti considerano un ricovero domiciliare irregolare. Da qui l’ipotesi di omicidio colposo.

Tre i lati ancora non chiari della vicenda.

  • Luque mercoledì non era nella casa del barrio San Andres dove Maradona è deceduto;
  • Luque avrebbe però chiesto l’intervento di un’ambulanza con una telefonata alle 12:16 di quello stesso giorno;
  • Maradona e Luque avrebbero litigato il 19 novembre e il medico sarebbe stato quindi allontanato dallo stesso Pibe de Oro.

Ai microfoni dei media argentini Luque si è difeso chiarendo alcuni aspetti della vicenda:

“Ogni volta ci riunivamo per capire cosa fosse meglio per Maradona. Non potevamo andar contro la sua volontà, era un paziente difficile. A volte mi cacciava e poi mi telefonava chiedendomi di tornare. Odiava i medici, gli psicologi, tutto il mondo. Gli chiesi anche d’alzarsi per ricevere le figlie, perché non voleva riceverle. Era un mio amico, stavo sempre con lui. E non ci sono stati errori: ha avuto un attacco cardiaco, purtroppo morire così è la cosa più comune del mondo”.

 

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