Lo spettacolo, promosso dal MiC, di e con Valeria Patera, riporta in vita la storia di Ada Lovelace, Mary Somerville e Charles Babbage, pionieri ottocenteschi dell’informatica
Città della Scienza ospita l’8 ottobre, ore 12, al Planetario lo spettacolo teatrale “Il Nodo Inglese“, scritto, diretto e interpretato da Valeria Patera. Voci fuori campo: Galatea Ranzi, Alvia Reale, Gianluigi Fogacci. L’evento, promosso dal MiC – Ministero della Cultura, offre un viaggio affascinante e avventuroso alle origini dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, attraverso la storia della straordinaria amicizia che legò tre menti brillanti del XIX secolo.
Lo spettacolo ripercorre l’incontro tra Ada Lovelace, matematica e prima programmatrice della storia, Mary Somerville, astronoma e divulgatrice scientifica, e Charles Babbage, l’inventore che progettò la macchina analitica, considerato il primo prototipo di computer. In un’epoca di grandi trasformazioni, la prima metà dell’Ottocento, in cui le donne portavano la crinolina, il telegrafo era l’internet del tempo e la forza motrice principale era il vapore, la loro collaborazione intellettuale pose le basi del futuro tecnologico che oggi conosciamo.
“Il Nodo Inglese” è una metafora del legame umano e scientifico che permise a questi tre personaggi di concepire macchine pensanti, capaci di operare senza l’intervento dell’uomo. La performance intreccia narrazione, letture di lettere, videoclip e musica, per raccontare non solo una vicenda di progresso scientifico, ma anche un rapporto sano ed equilibrato tra uomini e donne che, nonostante la cornice misogina del tempo, cooperarono in totale rispetto e parità. Lo spettacolo ha anche un particolare legame con l’Italia e specialmente con Napoli, dove Mary Somerville è sepolta.
La dichiarazione di Valeria Patera: “Immaginate un nodo. Non un nodo qualsiasi, ma un “nodo inglese”: una di quelle complesse intrecciature che, quanto più sono tirate, tanto più si rafforzano, stringendo legami indissolubili. Ecco, questo spettacolo (che è anche un omonimo libro disponibile a breve su Amazon) vuole svelare un “nodo inglese” di menti e di idee, un intreccio straordinario che, nell’Inghilterra effervescente del XIX secolo, ha annodato il filo del nostro presente digitale attraverso la fondazione dell’informatica. Al centro di questo nodo, tre figure luminose: Ada Lovelace, erede ribelle di Lord Byron e matematica visionaria, capace di intuire l’anima logica delle macchine; Mary Somerville, scienziata autodidatta dalla mente enciclopedica, che con la sua chiarezza cristallina aprì le porte della scienza a un pubblico vastissimo; e Charles Babbage, inventore geniale e solitario, ossessionato dal sogno di meccanizzare il pensiero, di costruire macchine capaci di calcolare, ragionare, anticipare il futuro.Le loro storie si annodano in un intreccio sorprendente fatto di scienza e umanità, calcolo e vita sociale, intimità e impegno totale per la scienza, un palpito alimentato dal fermento della Prima Rivoluzione Industriale, dall’idea di riprodurre meccanicamente alcune funzioni del pensiero umano, dalla visione di una possibile intelligenza artificiale , dalla passione per la matematica come linguaggio universale e dalla visione di un mondo nuovo che le scoperte di Darwin e Lyell avevano lasciato intravvedere…”
L’iniziativa si inserisce nel programma educativo “Arte, Scienza e Società” di Città della Scienza, una linea di proposte che esplora il legame tra creatività e innovazione per stimolare nuove forme di conoscenza. Offrendo esperienze immersive, si propone di avvicinare docenti e studenti alla scienza non solo come materia di studio, ma come occasione per osservare il mondo con occhi nuovi e sorprendenti.
Comments
